Il direttore d’orchestra

QuiIntervista | 21/4/2022

Roberto Federico è un musicista e direttore d’orchestra siciliano che nel 2000 si è trasferito in Alto Adige per insegnare presso la scuola di musica “Vivaldi” di Bolzano come docente di viola e violino. Sposato con Antonella ha due figli, Giuseppe ed Alessia. È consigliere della Comunità Comprensoriale del Burgraviato, componente del CdA dell’Ente di gestione Kurhaus e teatro Puccini di Merano e presidente del Circolo culturale “La Quercia” di Lagundo. Dalla sua fondazione dirige la Merano Pop Symphony Orchestra.

La cosa che mi piace di me.
La sincerità e la responsabilità nell’affrontare tutto ciò che la vita mi riserva.

Il mio principale difetto.
Essere a volte troppo impulsivo.

Il mio momento più felice.
Il giorno della nascita dei miei figli.

La persona che ammiro.
Mia moglie Antonella, mi supporta e mi “sopporta”, sin dal primo momento che ci siamo conosciuti.

Un libro sull’isola deserta.
In realtà questo non è stato scritto ed il titolo è: “La pace nel Mondo”.

La mia occupazione preferita.
Fare l’insegnante.

Il paese dove vorrei vivere.
Sempre in Italia! Il Paese più bello del mondo.

Il piatto preferito.
Linguine con zucchine, fritte con olio d’oliva della Valle del Belice e gamberi di Mazara del Vallo.

Non sopporto…
La falsità, e in giro ce n’è abbastanza.

Per un giorno vorrei essere. 
Federico II di Svezia Re di Sicilia. Vorrei far ritornare anche per un giorno la mia terra allo splendore del passato.

La mia paura maggiore.
Non vedere crescere i miei figli.

Nel mio frigo non mancano…
Nutella e Coca Cola.

Se fossi un animale sarei.
Un Rottweller: duro fuori, ma morbido dentro. Proteggo le persone a me care e non solo.

Mi sono sentito orgoglioso…
Il giorno della mia laurea in viola, lo strumento della mia vita.

Il mio motto.
Un animo onesto quando viene offeso si irrita più del normale.

Il capriccio che non mi sono mai tolto.
Un viaggio negli Stati Uniti con la mia famiglia.

Il giocattolo che ho amato di più.
Un binocolo: mi piaceva guardare “lontano”…

Il dono di natura che vorrei avere.
La calma assoluta, ma so che non è pane per i miei denti.

Dico bugie solo… 
Le bugie hanno le gambe corte, ma preferisco rischiare se queste potrebbero portare per esempio ad un gesto di pace.

Dove mi vedo fra dieci anni.
Spero nella mia casetta (in verità di mia moglie) in riva al mare di  Torretta Granitola (TP).

Il colore che preferisco 
Verde (speranza: l’ultima a morire).

L’ultima volta che ho perso la calma.
Meglio lasciare stare, ma è successo un mesetto addietro.

Da bambino sognavo… 
Di diventare un direttore d’orchestra.

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