Nell’emergenza pandemica l’Amministrazione comunale meranese ha dovuto riorganizzarsi mettendo in campo inedite forme di vicinanza e di assistenza, soprattutto nei confronti delle persone più fragili. Con un impegno che, per alcuni settori, è andato crescendo nei periodi di lockdown più stringente. Lo confermano i dati contenuti nel rendiconto 2020 dei servizi delegati che ha presentato l’Ufficio servizi sociali del Comune di Merano. “Ci siamo prodigati per mantenere, anche nel periodo emergenziale, gli standard di qualità già raggiunti, ma la sfida più impegnativa è stata senz’altro quella di ripensare e riorganizzare i servizi e predisporre nuovi protocolli e procedure di intervento in funzione di una maggiore flessibilità e di una ancora maggiore vicinanza a cittadine e cittadini e nel rispetto delle vigenti restrizioni – ha spiegato la direttrice di ripartizione Sabine Raffeiner – Mentre alcuni servizi hanno inevitabilmente risentito dei periodi di prolungata chiusura, altri invece hanno fatto registrare un notevole incremento di utenza e di prestazioni”. Ecco, nel dettaglio, alcuni dati:
Assistenza domiciliare Nel corso del 2020 sono state prestate, assieme al partner Caritas, 28.976 ore di assistenza domiciliare, 120 in più rispetto all’anno precedente, e sono state assistite complessivamente 519 persone (483 nel 2019).
Pasti a domicilio e mensa Anche nel corso del 2020 il Comune ha messo a disposizione i locali della mensa per anziani presso la Scuola Schweitzer di via 30 Aprile (lunedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica), mentre il martedì e il giovedì i pasti sono stati serviti, grazie a una convenzione con la fondazione Pitsch, nella sala da pranzo della casa di cura Sant’Antonio. A causa dei lockdown e della chiusura dei locali, il numero di pasti nella mensa per anziani è diminuito di 1.906 unità, passando da 4.866 (2019) a 2.960 nel 2020 (-39,19%). Durante i periodi di chiusura della mensa gli/le utenti hanno però potuto usufruire, senza dover sostenere costi aggiuntivi, del servizio di consegna dei pasti a domicilio, che sono aumentati di 2.937 unità rispetto al 2019 passando da 37.010 a 39.947 (+7,93%).
Centro diurno A causa dell’emergenza sanitaria il numero di servizi offerti (pedicure, bagno assistito, lavaggio capelli, servizio lavanderia) è diminuito di 336 unità rispetto al 2019 passando da 1.812 a 1.478. Nel 2020 il Centro di assistenza diurna, che può accogliere 25 persone, è rimasto chiuso dal 6 marzo al 3 giugno. Nei 196 giorni di apertura (248 nel 2019) il numero di prestazioni erogate è stato di 436 unità rispetto alle 505 del 2019. In totale sono stati assistiti 64 ospiti (71 nel 2019).
Assistenza a migranti Della consulenza, dell’accompagnamento e di altre misure di sostegno ai fini dell’integrazione sociale e professionale delle persone con background migratorio si è occupata la Caritas diocesana. Nel 2020 si sono rivolte al servizio Moca 1.078 persone (1.225 nel 2029), di cui 394 donne e 684 uomini. Di questi 49 sono di nazionalità italiana. In vetta alla classifica della comunità straniera più rappresentata c’è, per la prima volta dal 2016, quella pakistana che, con 127 persone, ha superato quella marocchina (120). Il tema prevalente delle consulenze è sempre il lavoro.
Amministrazione di sostegno Nel corso del 2020 lo sportello di consulenza in materia di amministrazione fiduciaria ha ricevuto su appuntamento, ma per la maggior parte del periodo ha fornito consulenza telefonica tutti i giorni feriali. Ottantasette le consulenze effettuate per richiedenti residenti a Merano e nel Burgraviato (95 nel 2019), per un totale di 200 ore di lavoro. Oltre all’attività di consulenza agli amministratori di sostegno sono stati presentati 13 ricorsi d’ufficio al Tribunale di Bolzano (6 nel 2019).
In foto principale: Il bar intero del centro diurno per persone anziane Vita di via Huber
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