Etranger: viaggio nell’inferno dell’Indocina

Attualità | 17/6/2021

La seconda guerra mondiale era finita da poco, ma c’è chi non ha smesso di abbracciare il fucile e di tornare a tuffarsi nell’orrore di un conflitto. Dall’altra parte del mondo. Una storia a tratti incredibile, quella che Luca Fregona ha raccontato nel suo libro “Soldati di sventura”, edito da Athesia; ed ora le immagini di quell’inferno fanno la loro comparsa in Rete con la mostra virtuale 
“Étranger”, “Straniero”, visibile invece online sul sito www.etranger.online. Attraverso testi e immagini, “Étranger” narra la storia vera di tre giovani altoatesini, Rodolfo Altadonna, Beniamino Leoni ed Emil Stocker che hanno combattuto con la Legione straniera francese nella prima guerra d’Indocina. 
La mostra, unica nel suo genere, è un percorso digitale che – attraverso documenti, foto e un registro narrativo agile – svela una pagina di storia poco conosciuta, quella del “Vietnam italiano”. Si calcola infatti che dai 5 ai 7 mila giovani italiani abbiano combattuto in Indocina dal 1946 al 1954, e che circa un migliaio siano morti. Il sito, graficamente molto raffinato e intuitivo, è una vera e propria immersione nella guerra, ma anche nelle vicende umane di quei ragazzi spediti a combattere e morire a diecimila chilometri da casa, tra paludi e risaie. Il progetto “Étranger” è stato curato da Stefania Borin e Giovanna Podavini della cooperativa Mairania 857, in collaborazione con Luca Fregona e la Biblioteca provinciale Claudia Augusta. Il design grafico è stato curato da Damir Jellici e Veronica Simionato dello studio “damirjellici.it”. Sonorizzazione con musiche originali di David Torri e Federico Campana. Il sito è consultabile in tre lingue: italiano, tedesco (la traduzione è a cura di Katia De Gennaro) e inglese (traduzione Ceil Jann Fredman). Con la collaborazione del quotidiano Alto Adige.

Le foto del legionario
La gran parte delle foto che scorrono sullo schermo sono state scattate da Emil Stocker, legionario meranese, morto nel 2020, che faceva parte della 13esima Mezza Brigata, impiegata dai francesi nelle operazioni nel Delta del Tonchino e falcidiata nella battaglia finale di Dien Bien Phu, che ha sancito la fine del colonialismo francese in Indocina e la divisione del paese sul 17esimo parallelo tra il Nord comunista di Ho Chi Minh e il Sud in orbita statunitense.
Immagini in bianco e nero che documentano le diverse fasi del conflitto, ma anche la vita nelle  risaie, nei villaggi e in città come Hanoi, all’epoca ancora sotto amministrazione francese. Stocker, inoltre, era presente al passaggio dei poteri tra l’Armata francese e il Vietminh, l’esercito di liberazione del Vietnam del generale Giap. 

Perché si sono arruolati
La mostra mescola le immagini alle biografie, soffermandosi anche sulle ragioni che hanno portato i tre protagonisti a firmare l’ingaggio. Una scelta estrema che va inquadrata nel contesto storico del secondo dopoguerra. 
Le loro storie rappresentano, infatti, quelle di migliaia di giovani più o meno costretti a vedere nella Legione straniera l’unico approdo possibile. Molti di loro erano migranti economici, entrati clandestinamente in Francia in cerca di lavoro. Una volta scoperti, venivano messi di fronte ad un aut aut: l’ingaggio nei Kepìblanc oppure la galera e poi il rimpatrio. Altri ancora, seppur giovanissimi, erano in fuga dalle “scorie” della guerra: ex fascisti e repubblichini, ma anche partigiani e anarchici o semplicemente sbandati, incapaci di reinserirsi nella società. C’era poi chi scappava dalla giustizia e vedeva nell’anonimato garantito dalla Legione un’opportunità per evitare il carcere. Molti di questi giovani avevano solo un’idea vaga di cosa fosse realmente la Legione straniera, e, ancor meno, cognizione del conflitto in Indocina. Una guerra che per ferocia, vittime e crudeltà è paragonabile solo al Vietnam “americano” degli anni Sessanta. Gli altri due protagonisti sono Beniamino Leoni, bolzanino, che poi ha disertato per combattere insieme ai partigiani viet; e Rudi Altadonna, anch’egli bolzanino, ucciso a 24 anni il 21 aprile 1954 nella conca di Dien Bien Phu.

In foto principale: Una delle foto di Emil Stocker, legionario meranese, morto nel 2020, cge faceva parte della 13esima Mezza brigata

Rubriche

Editoriale

Bombe e bandiere

È più di un mese che nella nostra ridente terra tra i monti non si fa altro che parlare di bandie...

Mostra altri
Editoriale
Senza Confini

Il pensiero lento, profondo e dolce di Alexander Langer

Il tratto che più caratterizza la personalità di Alex Langer – e che più ci manca – è la libertà ...

Mostra altri
Senza Confini
La Scena Musicale

Intrugli, sughi, intingoli, singoli

È di nuovo il momento di fare la cernita delle proposte musicali in formato singolo, sempre in at...

Mostra altri
La Scena Musicale
Racconti dalla Bassa

I confini ed i popoli nella Bassa Atesina

L’invenzione dei confini risale probabilmente all’epoca in cui scomparve il nomadismo dei cacciat...

Mostra altri
Racconti dalla Bassa
Tra storia, arte e architettura

Hommage per Mary in forma d’arte

Un Hommage per Mary: tredici artisti dedicano la propria opera a Mary de Rachewiltz per i suoi 10...

Mostra altri
Tra storia, arte e architettura
Balconorto

Stop

I muscoli contano più del cervello. Il cervello fa risparmiare i muscoli. Stop. “Se l’ignoranza f...

Mostra altri
Balconorto
Invito alla scoperta

Il paese di Montagna e Castel d’Enna

Montagna è un comune di 1.751 abitanti il cui toponimo è attestato come Montana nel 1215, come Mo...

Mostra altri
Invito alla scoperta
Scorci del capoluogo

La strada dedicata a Alessandro Volta

A riconoscimento della sua grande statura nel campo della fisica, il Comune di Bolzano gli ha ded...

Mostra altri
Scorci del capoluogo