LanaLive: un caleidoscopio di arte

Attualità | 20/5/2021

La ripartenza passa dall’arte, e in questi giorni il paese di Lana ed i suoi dintorni sono stati letteralmente sommersi da musica e installazioni grazie al festival di cultura tematica e trans – disciplinare “LanaLive”, giunto quest’anno alla sua decima edizione. E per celebrare degnamente il giubileo, i direttori artistici dell’evento, Hannes Egger e Katrin Klotz, hanno voluto rievocare le traiettorie del festival con un ampio percorso artistico che prende il via proprio da Lana e che ripercorre questa prima decade. 

Le origini di “LanaLive” risalgono ad un ormai remoto concerto della “BigBand 84”. Negli anni da evento musicale il festival si è rapidamente affermato come importante riferimento culturale per Lana e i suoi dintorni. Definita formalmente nel 2012 la sua identità di “festival culturale transdisciplinare e tematico”, anno dopo anno l’evento è giunto alla decima edizione. Per dieci giorni, dal 13 al 23 maggio, questo anniversario viene celebrato con un “best – of” degli anni passati: a partire da quattordici installazioni principali, hanno preso forma molteplici eventi e contenuti ispirati alle ultime edizioni del festival, presentate in una veste totalmente rinnovata: i progetti degli dieci ultimi anni sono stati rielaborati e inseriti in un percorso artistico ampio che prende le mosse da Lana per spingersi oltre i confini del paese.
Fin dalla prima edizione tematica nel 2012, il festival “LanaLive” si è affermato come realtà di promozione culturale locale. Rendere l’arte e la cultura del luogo un’esperienza artistica fruibile a un pubblico diversificato è da sempre uno dei fondamenti del progetto. 
Nel corso degli ultimi nove anni sono stati commissionati diversi lavori “site specific” e gli artisti sono stati invitati a indagare i differenti temi proposti dal festival. 
Inoltre, ogni anno, il festival è protagonista di riflessioni e approfondimenti nel “LanaLive Report”. 

Un report che riflette sul passato

Tutti i nove numeri del report si completano a vicenda,
raccontando differenti visioni e offrendo una rilettura a volte più lusinghiera, a volte più scomoda, del territorio. Nel corso degli anni, è stata affrontata una grande varietà di temi, dalla topografia alla storia degli insediamenti urbani, fino ad arrivare ad un’indagine del sottosuolo. 
In occasione dell’anniversario del 2021 il report avrà un ruolo di primaria importanza: diventa infatti una testimonianza e un osservatorio unico per analizzare e ragionare su ciò che è stato realizzato fino ad ora. 
Dieci anni di “LanaLive” sono un’ottima occasione di riflessione sul passato e sul presente, una sorta di “follow – up” o, per dirlo con un gioco di parole, un’osservazione dell’osservazione.
Nel 2021, con il titolo “Best – of”, “LanaLive” offre dunque un caleidoscopio colorato di tutte le precedenti edizioni, con un totale di quattordici installazioni in paese e nei dintorni: opere rivisitate che si andranno a unire a nuovi lavori commissionati ad hoc e a tanti nuovi approfondimenti. 

Dieci anni per analizzare il territorio

Con l’eredità della “BigBand84”, la direzione artistica di LanaLive nel 2012 è passata da Thomas Holzner a Hannes Egger e Katrin Klotz, che hanno ripensato il festival proponendo ogni anno temi differenti da indagare attraverso i mezzi artistici. 
La prima edizione con “Il Valsura confluisce nell’Adige” si proponeva di riflettere sulla conformazione geografica del territorio. Dopo la morfologia territoriale sono stati esplorati altri temi significativi per Lana e dintorni: per esempio, il tema del 2013 era il turismo a Lana, con il titolo “Hotel”. L’edizione prendeva le mosse dall’Hotel Royal, inaugurato nel 1906, per arrivare ai bagni storici della Val d’Ultimo. 
Con un programma musicale molto speciale, “LanaLive” 2014 con il titolo “Holy Land” ha affrontato il tema delle chiese e della religione, e di come hanno plasmato la zona a livello musicale oltre che spirituale. L’edizione 2015 del festival si chiamava “Zone” e aveva come protagonista la zona industriale di Lana e presentava una serie di eventi sul tema dell’industria, la sua storia, il lavoro in fabbrica a Lana e le nuove prospettive per il futuro. 


Nel maggio 2016, “LanaLive” ha esplorato la storia degli insediamenti locali con il titolo “The Settlers”: come è cambiata la città mercato di Lana negli ultimi 60 anni? Dove sono stati creati gli insediamenti e chi li abita? Quali sono le caratteristiche dei differenti tipi di insediamento? Quali sono le loro storie? Com’è la convivenza? 
Con “Via Lombarda”, il festival ha reso protagonista nel 2017 l’itinerario che conduce da Lana, attraverso il Passo Palade, nella Val di Non trentina. 
Un anno dopo, ha scalato le vette e si è dedicato alle “Visioni “. La morfologia del territorio suggeriva di salire per vedere oltre, per scoprire nuove prospettive. Nel 2019, il festival ha presentato “Roundabout”: l’edizione era incentrata sui trasporti e i diversi mezzi impiegati in zona. Nel 2020, invece, è scesa nel sottosuolo con “Underground”, esplorando, in senso letterale ma anche più ampio, tutto ciò che si trova sottoterra a Lana e nei suoi dintorni. Non si trattava certo solo di cantine, caverne, tombe e garage, ma anche di un’archeologia del dimenticato e del nascosto. 
Per ulteriori informazioni basta cliccare sul sito www.lanalive.it.

Autore: Luca Masiello

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