La voce di Maht Hilda in “Over The Hill”

Attualità | 25/3/2021

“Over The Hill” è il nuovo singolo della cantautrice Matilda Cunietti, in arte Maht Hilda, che in poco tempo ha già raggiunto quasi 8.000 visualizzazioni su YouTube. L’inedito elettro-pop evidenzia le doti canore della giovane artista creando uno scenario sognante, quasi fiabesco. L’amore per la musica accompagna Matilda fin da quando era bambina, un amore che l’ha portata a studiare sette anni di conservatorio e in seguito, dopo aver completato gli studi classici a Merano, a proseguire con l’università di musica contemporanea a Londra, laureandosi l’estate scorsa in “Music, performance and production”.

Matilda, come è nata “Over The Hill”?
La canzone l’ho scritta due anni fa. Tutto è partito da un esame dell’università per il quale dovevo presentare una canzone con un video. Il risultato finale mi è piaciuto molto e perciò ho deciso di pubblicarlo.

Che cosa racconti nel tuo brano?
Mi sono sempre piaciute molto le fiabe e per questo motivo volevo che la canzone avesse un immaginario fantasy, sognante, quasi fiabesco. Il brano racconta il senso di appartenenza che una persona può avere rispetto ad un luogo o ad un’altra persona: la libertà di sentirsi a proprio agio e di poter essere se stessi. La protagonista è una ragazza vestita di bianco, che in cima ad una collina, scrutando l’orizzonte, sogna l’amore e l’uomo della sua vita che faccia ritorno da lei.

Nel ritornello canti in prima persona, chiedendoti quale sia la vera “home”, casa. A cosa ti riferisci?
È un argomento che mi sta parecchio a cuore: avendo vissuto tre anni a Londra, lontano dalla mia famiglia, ho riflettuto molto sul vero significato di casa, il luogo in cui esprimere a pieno se stessi, senza paure o pregiudizi.
Spesso quando mi chiedono da dove vengo non so cosa rispondere: mio papà è dell’Uruguay, mia mamma di Milano, città in cui sono nata anche io. Successivamente mi sono trasferita a Merano, ho frequentato la scuola tedesca e in seguito il liceo italiano. Infine, ho concluso la mia formazione a Londra. Per questo motivo penso di avere un ricco bagaglio culturale, che spesso però mi confonde, non riuscendo a trovare un vero posto nel mondo che mi rappresenti: mi piace dunque, definirmi “etnicamente confusa”.

Ad accompagnare la canzone, un video ambientato in un bosco di montagna, che appare magico e incantato, arricchito dalla presenza del ballerino Ernesto Cunietti, tuo fratello. Qual è il messaggio che volevi trasmettere con questo video?
Il video è stato realizzato da Fabio Rubini, che non appena gli ho spiegato l’atmosfera che volevo ricreare è stato bravissimo, cogliendo in pieno ciò volevo raggiungere.
Io interpreto la ragazza sognatrice che vuole incontrare il suo “principe azzurro”, mentre mio fratello è la rappresentazione della crescita: per quanto spesso possa essere armoniosa, come i movimenti nella danza, a volte può rivelarsi anche paurosa, aprendoti gli occhi su una realtà che non è bella quanto vorresti. Per questo motivo nel video c’è l’opposizione tra quella figura oscura, misteriosa di cui avere timore e un’immagine più fiabesca, sognatrice.

Come si conclude?
Il sogno della ragazza verrà distrutto e non incontrerà più il suo amore. Ad aprirle gli occhi entra in gioco proprio il ballerino, che con un gesto artistico le sporcherà il viso con una sostanza nera. Tutto ciò rappresenta la crescita con la quale prima o poi tutti si ritrovano a fare i conti, la quale ti toglie quel velo davanti agli occhi, privandoti della tua tenera innocenza.


Quali sono i prossimi progetti che “bollono in pentola”?
Ci sono alcune novità: sto lavorando ad altri pezzi in collaborazione con un producer di Roma. Spero presto di poterlo di nuovo raggiungere per riuscire a registrare le voci in studio e poi di creare un vero e proprio progetto: musica e video.

Qual è il tuo sogno?
Attualmente sto facendo l’insegnate d’inglese all’asilo. Il mio sogno però è quello di diventare un’artista professionista: amo comporre e scrivere musica, chissà se un giorno potrà diventare il mio mestiere.

Autrice: Chiara Caobelli

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