Donna: voce del verbo creare

Attualità | 11/3/2021

“Women in Art – Che spettacolo di donne” è un festival dedicato all’8 marzo e nato dall’ufficio Pari Opportunità del Comune di Merano. Ogni anno in l’occasione della Festa della Donna viene organizzata una manifestazione che prevede la scelta di un settore artistico per far spazio e valorizzare le artiste del nostro territorio. Negli anni precedenti gli scenari sono stati il teatro, la musica, la letteratura, il cabaret. Ma per questa quinta edizione a causa dell’impossibilità dovuta all’emergenza sanitaria di organizzare eventi, il Comune ha scelto le arti figurative in tutte le sue forme: grafica digitale, disegno, pittura e fotografia. 

// Di Chiara Caobelli

Dopo una “call” di artiste meranesi o che abbiano un collegamento con la città sul Passirio, 14 di loro hanno accolto l’invito partecipando con entusiasmo. Le opere sono presenti sugli espositori trifacciali collocati in vari angoli della città, i quali solitamente hanno la funzione di pubblicizzare tutti gli eventi culturali e le manifestazioni organizzate mensilmente. Il titolo scelto per il 2021 è stato “Women Power Future”, tre parole che vogliono celebrare l’empowerment femminile e la forza delle donne. A raccontare l’iniziativa e a descrivere le loro opere ci sono le artiste Federica Gaioni, Jùlia Ventura Bruguera e Anna Ferigo. 

L’opera di Anna Ferigo

Quando la bellezza è nascosta
L’emancipazione, la forza e il futuro delle donne sono i temi centrali che vuole promuovere questo progetto. Alla domanda: “In che modo l’arte può far sentire la voce delle donne?”, Anna Ferigo, fotografa professionista, risponde: “Ci sono infiniti modi per esprimere i pensieri e le idee, e l’arte è uno di questi: l’importante è darne la possibilità”. L’artista, infatti, ha presentato l’opera “Bellezza nascosta”, che rappresenta ciò che non sempre è visibile, immediato, tutto ciò che non traspare e che rimane nell’ombra: quello che non si ha il coraggio o la forza di mostrare. 

Anna Ferigo

Una lunga scala verso la speranza
Anche Federica Gaioni, graphic designer meranese, ha accolto l’iniziativa volentieri e apprezza molto che il Comune dia spazio al mondo femminile cittadino. Federica Gaioni condivide le parole della collega Ferigo e trova che l’arte sia un potente mezzo di comunicazione in quanto linguaggio universale, capace di trasmettere importanti messaggi e forti emozioni che rimangono impressi nel cuore e nella mente. Per rispecchiare il titolo “Women Power Future”, l’artista ha realizzato un disegno digitale utilizzando l’iPad. “Volevo che la mia opera trasmettesse un senso di speranza verso il futuro, perciò ho rappresentato una figura femminile che si arrampica su una scala per simboleggiare la possibilità e la voglia di “salire sempre più in alto”, investendo sulle proprie capacità e qualità” – spiega Federica che poi aggiunge: “Ho cercato un approccio personale verso questa tematica così attuale. La scala rappresentata nel disegno è la mia: gli oggetti che fungono da pioli sono quelli che mi hanno aiutato, e tuttora mi aiutano, a sentirmi ‘empowered’ a modo mio, partendo dai pastelli che usavo da bambina fino ai pennelli e ai colori ad olio… ma la scala non si ferma qui! Le mani rappresentano le persone che mi stanno affiancando e supportando in questo percorso, mani sia maschili che femminili”.

Julia Ventura Bruguera

Una folla di donne: tutte uniche
“Sono molto felice di essere stata chiamata per partecipare al progetto. Con Merano ho un legame molto stretto perché è stata la prima città estera in cui sono andata a vivere e nella quale ho avuto l’opportunità di creare tanti legami emotivi, oltre che a collaborare a diversi progetti artistici cittadini” – spiega Jùlia Ventura Bruguera, artista spagnola e studentessa presso l’Accademia delle Belle Arti di Bologna. 

Federica Gaioni

L’arte per Jùlia Ventura Bruguera è sempre stata fondamentale in quanto capace di raggiungere chiunque. “Dare spazio alla creatività di artiste per celebrare l’8 marzo, vuol dire offrire l’opportunità di far sentire la voce di noi donne attraverso ciò che più amiamo fare” – spiega l’artista. Attraverso la sua opera, realizzata interamente in tecnica digitale, Jùlia ha voluto esprimere la speranza in un futuro in cui i pregiudizi verranno messi da parte e in cui le donne potranno essere ciò che veramente desiderano. Occupandosi di illustrazione per l’infanzia, l’artista trova estremamente importante dare un tocco di ironia nelle sue opere. “Quello che provo a fare con i miei disegni è rivolgermi alle nuove generazioni cercando di sviluppare in loro uno sguardo critico, ma sempre pieno di speranza verso il futuro. Nel mio elaborato, infatti, ho disegnato donne diverse con colori, vestiti, corpi e capelli differenti. L’intento è quello di rappresentare una moltitudine di donne che si mostrano per quello che sono, senza la necessità di sentirsi incasellate nell’immaginario tipico femminile che la società ha imposto. Donne di culture diverse felici di non venire criticate o giudicate per via del loro modo di essere”. 

Malgrado i vincoli imposti dal Coronavirus, l’arte riesce comunque a riempire le strade meranesi e a dar merito alle artiste della città. “Riuscire a celebrare l’8 marzo nonostante una pandemia mondiale significa non dimenticarsi dell’importanza di trasmettere i diritti e ricordare le lotte realizzate dalle donne nel passato e nel presente, adattandosi ad ogni inconveniente” – ci tiene a precisare la giovane Jùlia Ventura Bruguera.  
I trifacciali sono situati in centro nelle principali piazze, ma anche sotto i portici, lungo il corso e le passeggiate, ed anche nei vari quartieri. Anche se il lockdown non ci permette di passeggiare tranquillamente per il centro, nessuno ci può impedire che durante il tragitto per il lavoro o quando si esce per fare la spesa, ci si possa fermare un attimo per godersi un po’ di arte fatta in casa. 

In foto principale: Il trifacciale di Federica Gaioni

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