Barbara Ladurner è un giovane autrice meranese con all’attivo già otto pubblicazioni, un curriculum di studi estremamente vasto e articolato, una attività anche come conferenziera, insegnante di retorica, dirigente di due cori e cantante solista. Accanto a tutto ciò è madre di due bambini e moglie.
La sua è stata una formazione articolata che le da oggi l’opportunità di dar vita ad una carriera composita e variegata.
Sì, mi considero estremamente fortunata ad aver potuto beneficiare di una formazione ampia e poliedrica. Dopo la maturità mi sono trasferita a Vienna, dove ho studiato Germanistica e Didattica del tedesco e dell’italiano presso l’Università di Vienna, nonché Pedagogia musicale elementare presso l’Università di Musica di Vienna e Canto presso il Conservatorio Diocesano.
Successivamente ho conseguito un Master in Scienze della comunicazione orale e retorica all’Università di Ratisbona e il dottorato in Linguistica, con una ricerca incentrata sul linguaggio e sull’arte del parlare. Numerosi ulteriori corsi di formazione e specializzazione completano il mio percorso di studi, tra cui l’abilitazione all’insegnamento in Storia, Geografia e Latino, la formazione in direzione di coro presso la Carinthian Music Academy e l’esame per il riconoscimento statale come docente di dizione e comunicazione orale presso la DGSS (Deutsche Gesellschaft für Sprechwissenschaft und Sprecherziehung).
Si potrebbe affermare che le parole chiave dela Sua brillante carriera siano retorica, canto e scrittura creativa?
Sì, la comunicazione in tutte le sue sfaccettature è la mia grande passione. Amo la parola parlata, scritta e cantata. Sono specializzata nell’ambito voce-retorica-linguaggio e adoro trasmettere il mio sapere. Ho fondato la mia attività, “Leading Voices”, dove supporto imprenditrici e donne in posizioni di leadership a affrontare ogni discorso e conversazione con carisma e sicurezza, senza paura, e a coinvolgere i propri ascoltatori. Inoltre, vengo invitata per seminari e conferenze. La musica rappresenta per me più un hobby: canto come solista e ho avuto momenti di rilievo, come l’incarico di solista alla Biennale di Venezia per il Padiglione Italia. Dirigo inoltre due cori: il coro parrocchiale di Parcines e il coro di bambini e ragazzi di Lagundo, che ho fondato sei anni fa e che oggi conta circa 60 membri. Organizzo e vengo regolarmente invitata a workshop e progetti per cori. Come autrice invece mi occupo della lingua scritta.
Lei è una scrittrice promessa per il nostro territorio e fa parte del gruppo SAAV.
Sì, in qualità di autrice sono lieta di far parte del gruppe SAAV (n.d.r. Südtiroler Autorinnen- und Autorenvereinigung). Nella scrittura amo muovermi in stili e generi diversi: ho pubblicato lavori scientifici, un manuale, poesia, narrativa, libri per bambini e un romanzo. Finora ho pubblicato otto libri e altre pubblicazioni per riviste ecc. In altri libri sono coautrice, ad esempio nell’antologia sull’Alto Adige pubblicata lo scorso anno dalla casa editrice Wagenbach. Poche settimane fa è uscito il mio ultimo libro, il romanzo “Kinderlachen”, un romanzo sulla speranza, sul dolore e sull’amore invisibile, e sul silenzioso dolore di un desiderio di maternità non realizzato. Elena desidera più di ogni altra cosa diventare madre. Racconta dell’attesa, della speranza, della disperazione – e dell’immensa forza che si cela dietro il più tenero dei desideri.
Accanto a tutto ciò Lei è moglie e madre di due bambini qual è la ricetta segreta?
Buona domanda. Non credo che esista una ricetta segreta. Se così fosse, sarebbe fantastico conoscerla. Ma per me sono importanti queste cose: priorità chiare, una buona gestione del tempo, un pizzico di umorismo (nel mio libro “Zwischen Tugend und Lust” (Tra virtù e piacere) ho parlato della tolleranza all’imperfezione) – e soprattutto un grande cuore e una visione per cui si è appassionati.
Gli occhi di qualche ben pensante famiglia e lavoro sono poco concigliabili, si rischia di far male tutto.
Sì, conciliare famiglia e lavoro è una grande sfida, anche per me, ogni giorno di nuovo. E sì, probabilmente qualche errore capita. Ma posso dire solo per me stessa: faccio ciò che faccio non nonostante i miei figli, ma per i miei figli. E sono fermamente convinta che proprio anche noi donne e madri possiamo contribuire a far progredire il mondo, partecipando attivamente alla sua costruzione. La maternità è una risorsa nella nostra società, non un ostacolo da rimuovere. Credo che possiamo ancora imparare molto meglio a utilizzare questa risorsa in modo significativo. E senza dimenticare: i bambini sono il nostro tesoro più grande, il capitale più prezioso di una comunità.
Lei è giovane; che consiglio darebbe ad una giovanissima?
Sogna in grande, segui la tua passione e il tuo cuore. A chi cammina con coraggio, il sentiero si apre davanti.
Autrice: Rosanna Pruccoli