“Il mondo è donna” è un progetto che ogni anno sceglie una figura femminile da un diverso continente come protagonista di un murales. Anita Danese, autrice dell’opera di quest’anno, racconta la sua esperienza.
Quest’anno il progetto ha scelto di rappresentare l’Europa attraverso la figura di Nilde Iotti. Cosa ti ha colpita di più di lei e come hai deciso di interpretarla nel tuo murales?
All’inizio ero indecisa tra due figure: Margherita Hack e Nilde Iotti. La scelta è poi ricaduta su Nilde Iotti perché come donna attiva in politica, mi è sembrato importante ridarle visibilità, soprattutto nel contesto politico attuale, in cui la Storia è troppo spesso dimenticata o cancellata. Rappresentarla è stata una vera sfida: è una figura complessa, una donna che ha lottato per i propri ideali ma che ha anche vissuto momenti difficili, sia pubblici che personali. Poterle dedicare un muro, uno spazio visibile e pubblico, è stato per me un grande onore.
Da dove sei partita per progettare il murales e come si è sviluppata l’idea fino al risultato finale?
La prima fase è stata una ricerca approfondita sulla sua vita e attività politica, cercando di capire chi fosse davvero e cosa rappresentasse. Era importante per me partire da una conoscenza reale della persona prima ancora che del personaggio. Poi è iniziata la parte più complessa, quella della sintesi visiva.
Ho sperimentato stili e idee diverse, lasciandomi ispirare anche da altri muralisti. Il confronto con Cristian Luccarini (Oakmood) e con il team di COOLtour è stato fondamentale: mi ha aiutata a capire come trasformare la mia idea in un murales concreto. Era la mia prima esperienza di pittura su parete, e lavorare su una scala così grande, con un’opera destinata a restare pubblicamente visibile, è stato emozionante e anche un po’ spaventoso. Ma proprio per questo è stato un percorso di grande crescita personale e artistica.
Citando COOLtour, in che modo il percorso con questo servizio ti ha aiutata?
Ho iniziato a collaborare con loro nel 2022, un po’ per caso, grazie ad alcune amiche che già partecipavano ai progetti e da allora ho preso parte a diverse iniziative legate all’arte visiva. Per me è stata un’esperienza fondamentale. Non vengo da un percorso artistico tradizionale — prima dell’Accademia di Belle Arti non avevo mai avuto occasioni concrete per esprimermi — e COOLtour mi ha dato lo spazio per sperimentare. È stato anche un modo per costruire una rete e trovare una mia voce artistica. Lavorare su progetti reali, con un obiettivo condiviso, mi ha fatto capire che avevo davvero qualcosa da dire, e che già possedevo gli strumenti per farlo.
Quale significato volevi trasmettere con l’opera?
Il murales è composto da tante micro scene che insieme raccontano la complessità di Nilde Iotti. Ho realizzato diversi bozzetti prima di trovare un equilibrio tra la sua forza politica e la sua umanità. Una ricerca di equilibrio tra la sua forza personale e il suo ruolo pubblico, tra libertà e responsabilità. Le molte sfaccettature che ognuno di noi porta dentro, i diversi ruoli e le diverse identità che convivono in una stessa persona.
Quale reazione o riflessione speri di suscitare in chi vedrà il murales?
Ciò che volevo davvero, rappresentando Nilde Iotti, era restituirle visibilità e il riconoscimento che merita. Averla esposta allo sguardo di tutti, è già per me un gesto simbolico importante. Volevo che le persone la vedessero, la ricordassero, insieme a simboli riconoscibili per tutti, come i papaveri, che richiamano memoria, fragilità e resistenza. Mi piace pensare che la sua storia resti aperta, che continui attraverso le nostre, e che questo murales possa trasmettere un senso di lotta comune e di impegno ancora vivo.
Autrice: Salma Sammah COOLtour