Quando  la solidarietà viene ricompensata

Attualità | 20/2/2025

“Non me l’aspettavo, sono molto sorpreso. Sorpreso e felice”. Sembra una frase banale, dichiarata da una persona qualsiasi che ha vinto un premio qualsiasi. Ma se a pronunciarla è Gianni Libardi, almeno Merano tutti sono sicuri della sua genuinità. Sono lui, anima dei “diversamente giovani” della zona, e Rebecca Thurnwalder i vincitori del Premio di Solidarietà che la città conferisce a persone o enti che operano volontariamente nel campo sociale e caritativo.

La sua vitalità è contagiosa, e lo sanno bene gli “over” del gruppo anziani della parrocchia di Santa Maria Assunta, che con lui (ma soprattutto grazie a lui) trovano nel loro sodalizio una seconda casa, un’altra famiglia con cui trascorrere il tempo libero. Da oltre dieci anni, Gianni Libardi si dedica quotidianamente come volontario alle attività della parrocchia, mettendo a disposizione il suo tempo e le sue competenze per il bene della comunità. Oltre al suo impegno nel Gruppo Anziani, il signor Libardi è anche membro del consiglio direttivo del Circolo parrocchiale; in questa veste, svolge un ruolo fondamentale nella gestione amministrativa dell’associazione e nel coordinamento delle attività sociali, culturali e ricreative che arricchiscono la vita della parrocchia, creando un ambiente di supporto e socializzazione per le persone più vulnerabili.

Assieme a lui, a ritirare il Premio di Solidarietà 2024 c’era anche Rebecca Thurnwalder, che è impegnata sempre nella stessa cerchia, ma con un target diverso, quello dei ragazzi. Come operatrice volontaria ha accompagnato i giovani di Maia Bassa e di Santa Maria Assunta prima nei gruppi giovanili delle due parrocchie e poi come assistente dei chierichetti. Oltre ad essere attiva in numerose associazioni locali, partecipa alle attività della parrocchia di Santa Maria Assunta aiutando le persone bisognose. Particolarmente degno di nota è il suo impegno nel consiglio di amministrazione dello Jugenddienst di Merano, dove è responsabile dei progetti estivi e del lavoro con i bambini e i giovani. È inoltre coinvolta in diversi progetti sociali come Work Up e Social Shop.

“La signora Thurnwalder è una persona cordiale e armoniosa che agisce con decisione di fronte alle ingiustizie sociali, e si batte con passione per i diritti delle persone svantaggiate – ha dichiarato l’assessore ai servizi sociali Stefan Frötscher nella sua Laudatio – Thunswalder lavora come insegnante di scuola materna a Marlengo, e come madre single ed ex residente di un Kinderdorf, conosce bene le situazioni di vita difficili e si impegna a portare speranza e gioia in ogni fase della vita.
Questo eccezionale impegno civico merita un riconoscimento speciale, perché con il suo lavoro ha contribuito in modo significativo alla prosperità della nostra comunità”.

L’INTERVISTA

Signor Libardi, il Premio Solidarietà è un riconoscimento importante. Se l’aspettava?

No, davvero non me l’aspettavo. E quando mi hanno comunicato che l’avrei ricevuto ci ho messo un po’ a capire il motivo per cui sono stato scelto. Non faccio niente di particolare, in fondo.

Beh, si prende cura della sua comunità, degli anziani, non sembra poco… 

È vero, ma è semplicemente la mia quotidianità, quello che faccio per stare bene con me stesso e con gli altri. Ho lavorato in banca per tutta la vita, poi nel 2017 sono andato in pensione e ho messo le mie competenze a disposizione del volontariato, degli amici.

Di che cosa si occupa, nello specifico, in parrocchia?  

Mi occupo dell’amministrazione, coordino i pagamenti e seguo la gestione delle sale, dove vengono anche ospitati eventi che non riguardano la vita della Chiesa, come le riunioni di condominio, per fare un esempio. E poi c’è il gruppo anziani, quello che ho denominato il “Circolo diversamente giovani”: posso affermare, senza falsa modestia, di essere un po’ il fulcro dell’organizzazione delle gite, dei soggiorni, delle nostre feste e dei nostri pranzi, che registrano sempre un successo incredibile. E anche per questo gruppo mi occupo di contabilità, dell’amministrazione e dei rapporti con le istituzioni: qualcosa di molto familiare, alla fine, per chi ha lavorato in banca.

Lei è fra i più giovani del gruppo. Il suo essere così operoso potrebbe rappresentare una sorta di garanzia per il suo futuro?

In effetti con i miei 74 anni ancora da compiere sono un bocia! (ride, ndr). Scherzi a parte, l’idea non è sbagliata, anzi, se non fosse che la mia signora ed io abbiamo deciso che con il prossimo autunno ci trasferiremo in provincia di Verona, dove vive nostra figlia; in fondo è lei la nostra vera garanzia per il futuro. Ci dispiace lasciare Merano, la nostra casa e i nostri amici, ma credo che con l’avazare dell’età avremo sempre più voglia (nonché bisogno) di avere nostra figlia vicino a noi. 

E come faranno i suoi “diversamente giovani”?

Ho già garantito il mio appoggio da remoto, continuerò – come si dice – a lavorare per la parrocchia in “smart working”. Ma credo che si tratti solo di una soluzione momentanea, non potrò continuare a collaborare con tutti questi chilometri che ci dividono. Per ora non abbiamo trovato un sostituto, ma spero che nei prossimi tempi qualcuno si faccia avanti, mi dispiacerebbe che si interrompesse questo flusso positivo.

Autore: Luca Masiello

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