Spartan race: tra fango e sudore sul tetto del mondo

Attualità | 22/8/2024


La Spartan Race è una gara ad ostacoli estrema, nata in America da un gruppo di ex militari nel 2010 e diffusa in tutto il mondo successivamente. L’idea di base è quella di simulare i percorsi di guerra a cui si sottopongono i militari durante l’addestramento. La gara prevede ripide arrampicate, corse con pesi, rotolamenti nel fango, lancio del giavellotto, passaggi sotto il filo spinato, superamento di energumeni che ti ostacolano con mezzi di respingimento, e tanti altri ostacoli. In Alto Adige abbiamo uno degli atleti più forti degli ultimi tempi, vicecampione europeo nel 2021, campione europeo nel 2023 e campione del mondo nel 2024. Il suo nome è Luca Pescollderungg. Oggi andiamo a conoscerlo meglio e a farci raccontare di più su questo sport.

Ciao Luca, da dove vieni e quali sono le tue passioni… 

Mi chiamo Luca Pescollderungg ho trentatré anni e vengo da La Villa in Alta Badia. Abitando nel mezzo delle Dolomiti mi piace molto praticare sport outdoor, mi piace correre in montagna e andare in bici da corsa, ogni tanto vado arrampicare e pratico le Spartan che sono lo sport dove ho iniziato a competere e ho avuto ottimi risultati.

Come ti sei avvicinato al mondo delle Spartan?

Un giorno un mio amico mi ha parlato di questo sport che veniva dall’America: la Spartan Race. Devo ammettere che mi ha incuriosito molto, sono andato a casa, ho aperto il loro sito per informarmi un po’ meglio e mi sono iscritto alla mia prima gara. Settembre 2016, ero già sulla linea di partenza per la mia prima gara di Spartan a Kitzbuhel, in Austria. Mi sono iscritto nella categoria non competitiva, da lì mi sono subito innamorato di questo sport.

Come funziona una gara Spartan?

Le Spartan sono gare di OCR (Obstacle Course Race) dunque sul tragitto corri e trovi degli ostacoli naturali o artificiali che devi superare. Quelli naturali possono essere per esempio dei fiumi da guadare o degli alberi da oltrepassare. Gli ostacoli artificiali invece sono delle strutture che vengono appositamente montate e devi riuscire a passarle senza cascare; se caschi ci sono i giri di penalità che consistono in giri in cui ti fanno trasportare una catena molto pesante oppure un sacco di sabbia o un grande sasso.

Nelle foto in gara sei sempre molto sporco… 

Di fango ne trovi! Le prime gare Spartan erano più sporche, lì veramente ci facevano sporcare tantissimo, adesso lo sport si è un po’ evoluto ed è diventato più professionale. 

Quante volte a settimana ti alleni?

Mi alleno tutti i giorni circa due/tre ore al giorno. Purtroppo, non sono un atleta professionista, sono campione del mondo ma non ho mai avuto la fortuna come altri atleti che vengono da altri Sport di avere grossi sponsor che ti permettono una sicurezza economica e di poterti concentrare unicamente nello sport che ami. Lo faccio solo per passione e per me un vantaggio perché sono lì sulla linea di partenza che guardo gli atleti professionisti o che fanno solo un lavoro part-time e mi dico che non ho nulla da perdere, sono solo loro che devono temere di me. 

Che allenamenti fai?

I miei allenamenti consistono per lo più in sessioni di corsa, mi alleno molto correndo in montagna in più faccio degli esercizi di grip (come quelli che fanno gli arrampicatori), faccio trazioni e molti esercizi concentrati sulla forza.

Consiglieresti ad un ragazzo di iniziare a praticare questo sport?

Spero che prima o poi tanti giovani inizino a fare questo sport perché è veramente uno sport bellissimo dove devi essere un atleta completo, durante le Spartan serve molta forza e soprattutto tanta testa perché non sai mai quanto è dura, ci sono i trasporti che fanno da variabile, non sai mai quanto peso ti caricano né quanto sono lunghi. Il bello è anche questo, mentalmente non riesci proprio a fare una strategia, non è così prevedibile come tenere il ritmo per quarantadue chilometri.

Autore: Niccolò Dametto

Rubriche

Editoriale

Natale dei diritti

Il 10 dicembre in tutto il mondo è stata celebrata la Giornata Mondiale dei Diritti Umani. Per l’...

Mostra altri
Editoriale
Senza Confini

Censimento 2024. Situazione stabile con qualche sorpresa

Almeno dalla seconda metà del secolo scorso i censimenti linguistici – allora quelli della vecchi...

Mostra altri
Senza Confini
La Scena Musicale

Una storia di migrazione in scena al Pippo.Stage

Il concept di teatro-canzone realizzato dall’Associazione Direzione Ostynata è diventato un CD e ...

Mostra altri
La Scena Musicale
Racconti dalla Bassa

Salorno, ovvero “I nostri giusti confini”

Non di rado in Bassa Atesina, terra di confine per eccellenza, le partite politiche più scabrose ...

Mostra altri
Racconti dalla Bassa
Tra arte e storia

Il bianco manto di Alfons Walde 

Alfons Walde fu forse meno famoso di Gustav Klimt ed Egon Schiele ma lasciò un segno indelebile n...

Mostra altri
Tra arte e storia
Vivere per l’arte

Daniela Brugger e l’arte del ghiaccio

Daniela Brugger è una artista assai interessante sia per la sua formazione che per le tematiche c...

Mostra altri
Vivere per l’arte
Invito alla scoperta

Piavenna: un villaggio dimenticato dal tempo

Spesso si è portati a fare lunghi viaggi per andare a raggiungere quei luoghi il cui fascino è co...

Mostra altri
Invito alla scoperta
Scorci del capoluogo

Il ponte e il viale dedicati a Druso

Ponte Druso e il lungo Viale Druso sono dedicati al condottiero romano, Nerone Claudio Decimo Dru...

Mostra altri
Scorci del capoluogo