Alberto Masera è un bolzanino classe 2000 con una grande passione per l’informatica e per l’atletica. Dopo essersi laureato in Computer Science alla Libera Università di Bolzano, sta svolgendo un master in Svizzera. Oggi grazie alla sua esperienza andremo a scoprire assieme la città di Zurigo e conoscere la vita di un bolzanino all’estero.
Ciao Alberto, come sei finito a Zurigo?
Dopo aver passato tutta la mia vita a Bolzano ho deciso di provare a vedere se si potesse continuare l’esperienza universitaria attraverso un master all’estero, aggiungendo anche un po’ di economia al mio percorso di studi informatico. Ho deciso di partire perché volevo andare via di casa, fare un’esperienza diversa da quello che è il quotidiano qua a Bolzano. A Zurigo ci ero già stato come turista e mio fratello si è trasferito là a vivere con la sua famiglia. Zurigo è una città molto internazionale, dove comunque si parla il tedesco, una lingua a me già nota. Come turista non è una città che offre molto, ma come città in cui vivere è bellissima; la qualità di vita è molto alta e ci sono servizi di trasporto eccellenti (mi ero portato la bici da Bolzano per i brevi spostamenti cittadini, ma mi sono trovato da subito così bene con i bus e i tram che non l’ho quasi mai usata). I mezzi funzionano bene, sono comodi, puliti e puntuali.
Cosa ti manca di più di Bolzano?
Sicuramente le amicizie, le compagnie e la famiglia. Però la poca distanza da Bolzano (4 ore di macchina) mi permette di passare tranquillamente un week-end a casa. Ma la cosa che mi manca di più di tutte è vedere il Rosengarten al tramonto e in generale tutti i panorami mozzafiato altoatesini.
All’Italia cosa manca?
Potrei dire tante cose, ma credo manchi soprattutto l’apertura verso le altre persone, verso l’estero e le loro culture.Zurigo ti permette di crescere anche a livello culturale, è una città internazionale, ci sono moltissimi residenti stranieri e solo nel mio corso un buon 70-80 % degli studenti è di origine straniera.
Una cosa che lì è normale è che quando entri in un bar o quando fai una passeggiata, senti persone parlare in tantissime lingue diverse, nessuno viene guardato male, sembra quasi che ognuno pensi a sé stesso senza giudicare o “pre-giudicare” nessuno.
A livello sportivo come ti stai trovando?
Benissimo! A livello sportivo è un sogno vivere in Svizzera: ho la fortuna di allenarmi in una società molto ben organizzata e con un livello molto più alto di quello delle società di atletica bolzanine. Ci sono cinque allenamenti a settimana, che vengono già programmati settimanalmente e c’è la possibilità di fare una seduta di fisioterapia a settimana. Abbiamo sette allenatori fissi più diversi aiutanti, ognuno specializzato in diverse discipline che sono molto bravi e preparati.
In Alto Adige mi trovavo già molto bene, ma la qualità tecnica e la preparazione che hanno gli allenatori in Svizzera è un altro mondo. Lo stato investe molto nello sport e si vede: le strutture d’allenamento sono molto all’avanguardia e ti permettono di allenarti con qualsiasi meteo possibile: ci sono piste outdoor, indoor, palestre e molto altro.
Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
Finire il master e trovare lavoro in Svizzera. Sto pensando anche di fare un dottorato, però preferirei prima vivere un’esperienza lavorativa, mi piacerebbe fare ricerche per qualcosa di innovativo che potrebbe servire all’umanità, magari in una start-up o aiutando un progetto già esistente, una realtà che potrebbe aiutare più persone avendo grossi finanziamenti. Una cosa molto bella della Svizzera è che è molto più facile trovare lavoro, soprattutto nell’ambito informatico; hai tante opportunità ed è molto facile conoscere persone che hanno aziende e che hanno bisogno di collaboratori e di persone che hanno idee innovative.
Autore: Niccolò Dametto COOLtour