“Droga. Un rischio sempre più alto per tanti giovanissimi”

Attualità | 23/2/2023

A buon mercato e in grado di provocare dipendenza nel giro di pochissimo. Le sostanze, come il crack, che circolano sul mercato bolzanino sono un pericolo concreto per giovani e giovanissimi. L’attività terapeutica del SerD.  

L’allarme lo lancia Tanja Umari, psichiatra del SerD, il Servizio per le Dipendenza della ASL, ed è un invito a tutta la società altoatesina, non solo alle famiglie della città di Bolzano. “Negli ultimi tempi abbiamo visto un aumento della quota di ragazzi in cura da noi. Bisogna capire che si tratta di una realtà – quella della tossicodipendenza giovanile – che non è solo un problema lontano, di qualche metropoli ma che può potenzialmente toccare tutti, sia nel capoluogo che nelle valli” afferma la dottoressa che, dopo una decennale esperienza al SerD giovani di Trieste, adesso guida il gruppo di specialisti che nel SerD di Bolzano si occupano delle dipendenze da sostanze psicotrope dei giovani sotto ai 25 anni. 

Negli ultimi anni, il profilo dell’utente che si rivolge al servizio per problemi di tossicodipendenza si è modificato profondamente. Nel biennio 2019/20, sono arrivati al SerD 158 nuovi utenti under 25, di cui 60 minorenni e nell’ultimo anno, le persone seguite dal servizio e minori di 25 anni sono state costantemente attorno ai 100. “Si è passati dall’utente eroinomane con una dipendenza per così dire “storica” a ragazze e ragazzi adolescenti”, spiega la psichiatra, “sono questi il target degli spacciatori. Hanno il cervello ricettivo alle sostanze e – è triste ammetterlo – sono degli ottimi clienti. Inoltre l’offerta di droga si adatta alle tasche dei più giovani. Con pochi euro è possibile comprarla”.  

È soprattutto la tipologia di sostanze a destare grande preoccupazione. La sostanza maledetta, che ultimamente si sta diffondendo e che maggiormente preoccupa gli addetti ai lavori, è il crack, una droga che ha fatto strage di vite e che siamo abituati a conoscere dai documentari e dai film a stelle e strisce ma che ora circola anche nelle vallate alpine. A buon mercato, il crack è costituito da cristalli di cocaina che vengono fumati per mezzo di una pipetta di vetro e che, dopo pochissime assunzioni, rende schiava la persona che lo inala. Il crack rende dipendenti quasi da subito e l’assunzione nei giovani è una vera e propria bomba che può dare origine a psicosi, schizofrenia fino a ictus o infarto e overdose. Ad esso si aggiunge il policonsumo e l’eroina, in un primo tempo solo fumata e non iniettata, il cui potenziale di dipendenza viene pericolosamente sottostimato dai giovani.  

Il metodo per contenere e contrastare questa nuova piaga non è solamente la repressione ma anche la prevenzione e il lavoro di strada, una direzione verso cui si sta muovendo anche il servizio locale. “Avremmo bisogno di avere un maggior numero di persone che parlino la lingua dei giovani, che lavorino sul campo come street worker ed educatori per orientarli. Ci stiamo attrezzando in questo senso ma la strada da fare è ancora lunga”. Importante, come sempre è intercettare il giovane prima che il problema si sia cronicizzato e che questi abbia tagliato i ponti con la vita “normale”. “Nei primi tempi i ragazzi hanno relazioni sia con amici che non hanno contatti con la droga sia con il mondo della dipendenza e dello spaccio”, sostiene Umari, “in questa fase risulta più facile ed efficace il percorso terapeutico”. Un ultimo appello è rivolto alle famiglie. “Spesso abbiamo riscontrato nei genitori una certa sottovalutazione quando li informiamo che i figli consumano sostanze come la cannabis”, conclude la psichiatra, “così non dovrebbe essere. Queste possono comunque provocare gravi danni allo sviluppo del cervello dei figli e preparare il terreno a sostanze più dannose. Oggi seguiamo molti giovani che devono affrancarsi dai cannabinoidi”.  

Molto spesso, le famiglie sono impreparate ad affrontare una situazione di tossicodipendenza o si sentono sole. La raccomandazione della psichiatra del SerD è chiara. “Invitiamo a rivolgersi a noi per farsi consigliare e seguire con terapie per ragazzi e famiglie”. 

Autore: Nilo Ruggeri

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