La sua voce è squillante e carica di felicità. Sofia Palladino, bolzanina classe 2004, ha ricevuto da pochi giorni la notizia della sua seconda convocazione nella Nazionale di rugby femminile under19 e la sua emozione è ancora molto forte.
“Poter rappresentare il mio Paese è un grande onore, è bello sentire il peso della maglia azzurra addosso”. Determinazione e spirito di sacrificio l’hanno portata a raggiungere grandi obiettivi a soli 18 anni, coniugando sport e vita scolastica al meglio. Sofia sta frequentando l’ultimo anno al Liceo Scientifico Torricelli di Bolzano e si divide quotidianamente tra la palla ovale e lo studio, perché all’orizzonte ci sono gli esami di Maturità. Una sfida non facile, considerando che lei si allena con il Sudtirolo Rugby a Bolzano ma gioca con il Montebelluna Rugby in Serie A nell’ambito del progetto “4Team” di cui fanno parte il citato Montebelluna, il Feltre, il Venezia e, da questo anno, la squadra altoatesina.
Sofia, come ti sei avvicinata al rugby?
Da piccola praticavo ginnastica artistica, ma avevo molti amici che giocavano a rugby. Spesso andavo a vederli al campo e così tra la terza media e la prima superiore decisi di provare anche io. Giocavo con i maschi ma mi innamorai subito di questo sport. A Bolzano purtroppo non c’è la squadra femminile, quindi negli anni ho giocato con il Trento, con il Feltre e ora sono al Montebelluna.
Quale aspetto ti affascina di più di questo sport?
Il fatto che non discrimina nessuno: tutti possono giocare a rugby. Non esiste un fisico prototipo, esistono tanti ruoli per tante caratteristiche. Uno può essere veloce e robusto o lento e magro, troverà sempre e comunque un posto in squadra.
Che emozioni provi a vestire la maglia azzurra?
Sono indescrivibili. L’anno scorso ho giocato alcuni test match con la Nazionale under18 in Francia e al Sei Nazioni in Scozia e non mi sembrava vero. Nonostante sia una nazionale giovanile avverto il peso della maglia e la sua importanza. Sento una responsabilità diversa, tanta voglia di dimostrare il mio valore e rappresentare l’Italia ai massimi livelli. Spero di continuare a meritarmi questo gruppo e di provare l’emozione di ricevere ogni volta una convocazione.
Quali saranno i prossimi impegni?
Sarà una stagione molto particolare e lunga. Con il club affronteremo molte squadre toste e difficili, con la Nazionale avremo raduni mensili e partite internazionali, tra cui un grande torneo a fine giugno. Il livello del lavoro che viene svolto è sempre molto alto, probante e stimolante. Trovo però fantastica l’opportunità di potersi confrontare con altre realtà e con altre giocatrici per migliorare il proprio stile di gioco e percorso sportivo.
Come fai a conciliare sport e studio?
Serve tanto senso di responsabilità e organizzazione. Non sempre è facile, ma è necessario. La scuola ha la priorità su tutto. Mi alleno la sera a Bolzano e spesso sfrutto le lunghe trasferte per studiare durante il viaggio; cerco poi di adeguarmi in base alla situazione per ritagliarmi dello spazio da dedicare ai libri. I tempi morti o di riposo sono molto pochi. La maturità spaventa, ma voglio superarla in maniera brillante.
Progetti per il futuro?
La prossima estate proverò a fare un paio di test d’ingresso in diverse Università. Mi piacerebbe andare o a Torino o in Veneto per continuare a giocare con regolarità. Non nascondo però che il sogno più grande è quello di raggiungere la Nazionale maggiore.
Autore: Alexander Ginestous