Il ricordo di Rolf Mandolesi: una vita per il cinema

Attualità | 21/4/2022

Lo scorso anno è scomparso l’instancabile registra di “corti” e documentarista meranese. Vasta fu la sua produzione di cortometraggi – in 8 mm, Super 8, 16 mm e Video – con i quali partecipò a numerosi concorsi in 29 paesi, più volte con grande successo. La memoria di Mandolesi è vivissima tuttora in Alto Adige, come testimoniano i suoi amici del Cineclub Bolzano, che hanno sollecitato questa “memoria”.

Con l’alleggerimento delle restrizioni (per la pandemia in corso), in fatto di attività “in presenza”, è ripresa anche la possibilità di assistere a proiezioni cinematografiche, con la visione di film, corto o lungometraggi. È un’attività culturale, quale quella promossa dal Cineclub Bolzano, associazione di appassionati di cinema e video amatoriale; fondata il 1° febbraio 1969, si propone di svolgere attività di cultura cinematografica mediante proiezioni, nonché dibattiti, conferenze, pubblicazioni, produzione di film di formato ridotto. Nell’intento di presentare al pubblico i lavori dei vari cineamatori, nacque subito la rassegna “Opere nuove”, come concorso sociale e poi provinciale, con proiezioni presso il Teatro comunale di Gries.
Il Cineclub di Bolzano fa parte della FEDIC (Federazione italiana dei Cineclub), che comprende anche il Filmclub di Merano, del quale dal 1960 faceva parte Rolf Mandolesi, considerato, come cineamatore e cineasta, uno degli autori “più professionali tra i non professionali”.

Deceduto a 88 anni all’inizio di settembre 2021, Rolf Mandolesi, instancabile regista di “corti”, ha lasciato un grande vuoto, oltre che nella famiglia (moglie, figli, nipoti), nel vasto mondo del cinema non professionale. È passato qualche mese ma in molti è ancora vivo il ricordo.
Era nato il 28 ottobre 1933 a Merano, città dove risiedette dal 1957 e dove fino al 1992 fu attivo come odontotecnico presso lo studio Singer. Con la passione del cinema già da giovane, dal 1960 fece parte del Filmclub di Merano, nonché della FEDIC (Federazione italiana dei Cineclub). Nel 1983 fondò il Super 8 & Video Club di Merano, del quale, oltre che l’anima, fu Presidente.
Fu vasta la sua produzione di cortometraggi, in 8 mm, Super 8 16 mm e Video, con i quali partecipò a numerosi concorsi in 29 paesi, più volte con grande successo.
Nel 1985, a Bludenz (Austria), fu nominato senatore dell’Accademia Internazionale Alpina di Film e Autori.
Come organizzatore ha promosso, tra l’altro, due Festival del cinema, (a Lana nel 1989, a Merano nel 1995), nonché, nel 1992 a Lido degli Estensi, un Festival mondiale UNICA.
Fu componente di giuria in diversi Festival nazionali e internazionali.
Nel 1989, in occasione dell’Euro Filmfestival a Lana, fu nominato ambasciatore del Film Europeo e nello stesso anno, a Roma, eletto vicepresidente della FEDIC (membro dell’UNESCO), ruolo che esercitò fino al 2009.
I suoi cortometraggi – con i quali Rolf Mandolesi ha magistralmente ripreso persone, luoghi e contraddizioni della società – costituirono anche fondamentale materiale per un’analisi storico-critica in occasione della elaborazione della tesi “Produzione di film amatoriale in Südtirol”, con la quale nel 1990 Marco Zancolli conseguì la laurea presso la Facoltà di Filosofia dell’Università di Bologna.
Nel 1994 Rolf Mandolesi fu eletto, a Hradec Kralove (Cecoslovacchia), consigliere nel Comitato UNICA (Union Internationale du Cinema).
Dal 2003 al 2006 fu Presidente del Festival internazionale del Cortometraggio FILMVIDEO di Montecatini Terme.
Le sue opere sono state trasmesse da TV private, dalla TV canadese e da Antenne 2 (Parigi).
Furono numerosi i riconoscimenti, (Medaglie, Trofei, Premi), per i suoi cortometraggi. Tra essi per: Devoti (1966), L’attesa (1976), Uomini (1988), Replay( 1989), Dissonanze (1990), Mala tempora (2002), Sala d’Attesa (2003).

Autore: Leone Sticcotti

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