Dopo dieci anni di attività, centinaia di iniziative e conferenze pensate e organizzate per aiutare le persone ad invecchiare con consapevolezza e meglio, Asib chiude i battenti. La notizia è giunta come un fulmine a ciel sereno fra gli over della città in riva al Passirio, ma secondo la sua presidente e fondatrice, Maria Luisa Bucella, “c’era troppo stress, troppa burocrazia e nessun successore. Così ho formalmente sciolto l’associazione”.
Presidente Maria Luisa Bucella, cosa è successo? Davvero l’Asib non esiste più?
È così, e me ne dispiaccio. In qualità di presidente ho portato a termine tutte le formalità burocratiche. È un peccato, lo so: in molti negli anni hanno sostenuto l’Associazione, ma ultimamente – soprattutto a causa della pandemia e dei giusti timori che ne derivano – coinvolgere persone in attività sociali è sempre più complesso. Meno pubblico e meno attività comportano meno sovvenzioni, e il gioco si fa sempre più duro. Ma questo non è l’unico problema. Ho lavorato alacremente per Asib – aiutata da preziosi collaboratori, in particolare modo dall’amica Paola Colognesi – e gli anni avanzano per tutti, ma io dall’Associazione ho imparato proprio ad invecchiare bene. Dunque dico basta al troppo lavoro, al troppo stress e alle troppe cose da fare. Tenersi impegnati nella terza età è fondamentale. Ma essere costretti a correre a destra e a sinistra e soprattutto scontrarsi con la burocrazia che ogni anno diventa sempre più digitale e – per quanto mi riguarda contorta – va meno bene, Ne posso tranquillamente fare a meno.
Lei è la fondatrice dell’associazione, giusto?
Sì, Asib è figlia mia! Avevo un’anziana zia che ha trascorso gli ultimi dieci anni della sua vita in una casa di riposo; andavo ogni giorno a trovarla, con lei ho vissuto la quotidianità degli anziani, accompagnandola spesso in ospedale. Un giorno, parlando con il primario dottor Christian Wenter, l’ho sentito dire “Ci piacerebbe avere del tempo per insegnare alla gente come invecchiare bene”. Una frase che mi ha colpito e che mi è rimasta in testa. Ho pensato: bisogna darci una mossa prima di arrivare alla fine. Così, due mesi dopo la scomparsa della zia, ho depositato l’atto di costituzione di Asib – Associazione di promozione sociale “Invecchiare bene”. Non sapevo bene cosa e come l’avrei fatto, ma sapevo che volevo organizzare conferenze di tipo medico / preventivo e attività motorie per anziani. Ho coinvolto moltissime persone: esperti, medici e luminari. La missione di Asib aveva colpito tutti e il cento per cento dei relatori che negli anni hanno tenuto conferenze e mediato tavole rotonde ha sempre dato la propria disponibilità in forma gratuita.
E il successo non si è fatto attendere…
Abbiamo avuto un gran successo fra i soci, è vero. L’ultima conferenza che abbiamo organizzato, ad esempio, riguardava i disturbi dell’ansia. In sala civica c’erano oltre settanta persone: numeri davvero importanti, soprattutto in periodo di Covid.
E adesso che cosa farà?
Non mi piace stare con le mani in mano, lo sanno tutti. Adesso mai dedico un po’ a me stessa e poi ci penserò.
Certo, nell’ultimo anno ho sperato che qualcuno si facesse avanti per subentrarmi in questo progetto che tanto ho amato, ma non è successo. Asib non esiste più, ma mi auguro che i suoi valori le sopravvivano.
E se un domani una nuova associazione volesse attingere all’eredità di “Invecchiare bene”, ai suoi valori, alla sua storia e all’esperienza della sua presidente, sapete dove trovarmi!
Autore: Luca Masiello