Nato a Bolzano nel 1981, dal 2008 è giornalista professionista. Per sei anni ha condotto Fussball Arena, trasmissione televisiva di calcio regionale che va in onda su RAI Südtirol. Nel 2017 ha iniziato a lavorare full time per l’agenzia stampa hkMedia da lui fondata nel 2007, che si occupa della comunicazione per diversi eventi e alcune società nel campo dello sport in Alto Adige.
La cosa che più mi piace di me stesso. La mia determinazione.
Il mio principale difetto. Spesso sono troppo impulsivo.
La volta in cui sono stato più felice. Il giorno in cui sono nati i miei due figli, Sebastian e Ferdinand.
La volta in cui sono stato più infelice. L’infelicità fa parte della nostra vita. Secondo me è fondamentale non farsi prendere troppo da questo sentimento negativo e guardare sempre avanti…
Da bambino sognavo di diventare… Una guardia forestale o un veterinario.
L’errore che non rifarei. Gli errori sono esperienza nella vita, fanno solo crescere.
La persona che ammiro di più. Tutte le persone che si prendono cura dei malati e dei deboli.
Un libro da portare sull’isola deserta. Siddharta di Hermann Hesse.
Il capriccio che non mi sono mai tolto. Viaggiare per un lungo periodo nel mondo.
L’ultima volta che ho perso la calma. Durante il primo lockdown, quando venivano cancellati eventi sportivi e svanirono le speranze per una ripresa. Oggi, un anno dopo, il mio lavoro lo sento un privilegio in tempi Covid. Questo anche grazie ai protocolli di sicurezza e ai test che vengono fatti prima e durante gli eventi.
La mia occupazione preferita. Una sciata, un’uscita con l’e-bike o una corsa nelle montagne di casa.
I miei musicisti preferiti. Blur, The Hives e The Kaiser Chiefs.
Del mio aspetto non mi piace… I miei fianchi.
La qualità che preferisco in un uomo. L’umorismo.
E in una donna. L’eleganza.
Il giocattolo che ho amato di più. Andavo pazzo per il LEGO. Un amore che ho passato ai miei figli…
Il mio motto. Everything is possible: tutto è possibile!
Il mio primo ricordo. Il giorno del mio 4°compleanno, seduto sulle ginocchia di mio nonno Oskar.
Il mio più grande rimorso. Non essere andato a vivere o a studiare all’estero quando ero più giovane.
Nel mio frigorifero non mancano mai… Un pezzo di speck, yogurt e una bottiglia di Franciacorta Ca’ del Bosco.
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Editoriale
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