Rachel Blueberger: dalla Polonia a Bolzano per una grande passione

Attualità | 29/7/2021

La giovane musicista polacca Rachel Blueberger racconta la sua storia. Nata a Cracovia, in una famiglia di artisti – da madre pittrice e padre scultore – approda a Bolzano appena diciottenne, per via di una passione che la guida fin da bambina, quella per il violoncello. Prossima alla laurea al Conservatorio di Bolzano, rivela i suoi progetti e i suoi sogni nel cassetto. “L’arte e la musica erano sempre presenti a casa nostra, ci accompagnavano nella vita quotidiana e mi hanno insegnato la sensibilità nei confronti del prossimo”, spiega.

Da quanto tempo vivi a Bolzano? Perché ti sei trasferita?
A 18 anni, subito dopo l’esame di maturità, mi sono trasferita per studiare con il professore di violoncello Roberto Trainini. Ci siamo conosciuti durante una masterclass in Polonia, il suo approccio al violoncello mi ha ispirata molto e quindi ho deciso di proseguire gli studi con lui. Mi sono impegnata molto per preparare l’esame di ammissione al Conservatorio e quando l’ho passato ho pianto di gioia ma sapevo che quello sarebbe stato solo l’inizio di un duro lavoro di perfezionamento musicale, che poi si è trasformato anche in una grande lezione di vita. Partire così presto da sola è stata una forte esperienza e una prova di responsabilità, ma con l’aiuto di altri studenti e professori in conservatorio mi sono ambientata facilmente.

Quando e come è nata la passione per il violoncello?
Ho iniziato a suonare all’età di sei anni. Mi piaceva molto il suo suono, non troppo grave e non squillante, somigliava alla voce umana. Ricordo il primo concerto a cui ho assistito dal vivo: Mischa Maisky ha eseguito il concerto di Dvorak accompagnato dalla Filarmonica di Cracovia. È stata un’esperienza per me travolgente e in quel momento ho capito che il violoncello sarebbe stato il mio futuro. Crescendo ci sono ovviamente stati momenti difficili, ma li ho sempre affrontati convinta di non arrendermi mai, di non rinunciare al mio sogno. Un mese fa ho suonato da solista con l’Orchestra Monteverdi il concerto di Dvorak all’Auditorium Haydn. Prima di suonare mi è tornato alla mente quell’episodio ed ho pensato a quanto incredibile potere abbiano le scelte che facciamo fin da piccoli.

Stai lavorando a qualche progetto? Quale?
Sto lavorando a vari progetti: la preparazione di alcune audizioni, registrazioni, il duo Reed Bows con il fisarmonicista Maurizio Pala, la collaborazione con il cantante Alexander Frizzera, e finalmente concerti, dopo un lungo periodo di pausa e chiusura.

Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?
Uno dei più grandi è quello di acquistare un violoncello. Poter suonare un buono strumento è fondamentale per un musicista, è il fedele compagno di viaggio attraverso cui potersi esprimere. Il violoncello che sto suonando attualmente appartiene al Conservatorio e dopo la laurea dovrò, purtroppo, restituirlo. Non ne possiedo uno mio e i costi di uno strumento adatto alla carriera professionale sono molto alti rispetto ai guadagni del mestiere di musicista. Sto lavorando a un progetto di crowdfounding proprio per la raccolta fondi per l’acquisto di uno violoncello che possa diventare la mia voce ed accompagnarmi nel mio percorso musicale.

Autrice: Ana Andros – COOLtour

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