Sono state tre le ragazze premiate dal Südtiroler Künstlerbund e dal Consiglio Provinciale di Bolzano per aver vinto il “concorso Europa” avendo elaborato tre diverse opere letterarie in vista della Festa dell’Europa che, ogni anno, si celebra il 9 maggio in ricordo della Dichiarazione di Schuman.
Riprendendo il concetto del poeta russo Joseph Brodsky, secondo cui “i Parlamenti funzionerebbero in tutt’altro modo se prima di ogni seduta si recitasse una poesia”, gli organizzatori del concorso hanno dato l’opportunità alle autrici di leggere i propri testi prima dell’inizio delle tre riunioni del Consiglio Provinciale avvenute tra l’11 e il 13 maggio.
Il testo di Caneve
Elisa Caneve – giovane bolzanina di 26 anni laureata in lettere e attualmente insegnante di italiano in una scuola media di Pedavena, a Belluno, ha presentato al concorso una sua opera, dal titolo “L’Europa è il suo orizzonte”, tratta da alcune esperienze realmente vissute, che è stata premiata dalla giuria composta da Ferruccio Delle Cave, Katrin Klotz e Ingrid Runggaldier. “Ho avuto molte opportunità per viaggiare all’interno dell’Unione Europea, dall’Erasmus ad alcuni progetti educativi, attraversando così molte periferie europee. Significative per la scrittura del mio testo sono state anche le esperienze vissute con dei ragazzi con background migratorio – racconta Elisa Caneve – queste mi hanno portato a riflettere sul valore del concetto di cittadinanza”.
La possibilità di raccontare davanti al mondo politico il momento vissuto durante il progetto ‘Promemoria Auschwitz’ e la propria esperienza come educatrice, è stata per Elisa l’occasione di dare un messaggio a chi, quotidianamente, si interroga e prende decisioni sui temi con i quali si interfaccia in prima persona. Ed è in questo momento che, come ricordava Brodsky, la letteratura acquisisce un ruolo fondamentale: “la parola è uno dei linguaggi più potenti che abbiamo per riflettere ed esprimerci. Tutti i testi di letteratura possono aiutarci a riflettere, anche quelli che non condividiamo, ed è proprio davanti a questi ultimi che dobbiamo porci in maniera critica per crescere come persone e come cittadini. Nel mio testo ho voluto dire tante cose – spiega Caneve – tra i temi ci sono i legami con il passato e i suoi insegnamenti, il concetto di cittadinanza e una riflessione sullo ‘ius soli’ che ho inserito attraverso un episodio vissuto con un ragazzo che aiutavo a fare i compiti, infine il ruolo dell’insegnamento e l’influenza che può avere sugli studenti”.
Credere nel modello europeo
“Faccio parte di quella generazione che può avvalersi dei vantaggi dell’Unione Europea, ad esempio muovendosi liberamente, praticandoli quasi con ovvietà. Il concetto di Europa va valorizzato nella sua fragilità, anche quando si colpevolizza o sottovaluta. Per questo è importante continuare a fare scambi, conoscersi e creare un sentimento europeo, nonostante le diverse problematiche che porta con sé. È proprio per affrontare queste ultime che dobbiamo continuare a credere nel modello europeo” ha concluso Caneve.
Autore: Andrea Dalla Serra