Il Presidente del Comitato Parrocchiale Assistenziale – Senior Club Don Bosco, Walter Hoerwarter ci spiega l’importanza del ritorno alla vita sociale per la terza età.
Oggi l’effetto della pandemia viene studiato non solamente sotto il profilo sanitario, ma anche sotto quello sociale e psicologico. Verosimilmente, con il ritorno alla vita “normale”, emergeranno nuove e più profonde conseguenze di questo anno di restrizioni. Particolarmente sensibile a questa situazione risulta essere la popolazione di terza età, soprattutto perché, contrariamente all’immaginario comune che vede i nonni a casa tutto il giorno, gli over 60 hanno una fitta rete sociale fatta di gite, sport, feste e partite a carte… Attività che in questo periodo sono state completamente annullate.
Storicamente a Don Bosco c’è un luogo dedicato ad attività ricreative culturali per i più “saggi”: il Centro Senior, che fu costituito nel 1982 insieme al centro giovanile. Tra i soci fondatori, l’attuale presidente dell’Associazione, il Sig. Walter Hoerwarter. Siamo andate a intervistarlo il 21 aprile, nella mattinata dedicata ai rinnovi delle tessere. Al nostro arrivo due simpatici e garbati volontari ci hanno fatto accomodare nell’area ristoro del centro, solitamente frequentatissima ma ora deserta. Walter ci ha raggiunto immediatamente e senza indugio ha sottolineato l’importanza dei volontari per l’associazione. Infatti, non avendo dipendenti (fatta eccezione per gli istruttori di ginnastica) sono gli stessi iscritti che si rendono disponibili ad aiutare nella gestione di attività: “Cerchiamo sempre di reclutare nuovi volontari, di modo da dividere la mole di lavoro – ha raccontato Walter – se ogni iscritto desse un’ora del proprio tempo potremo fare faville”. Ad ogni modo, nonostante il limitato numero di volontari, il centro propone un’immensa offerta di attività culturali e ricreative, tra cui: corsi di ginnastica dolce, yoga, osteogym, acquagym, nuoto, tornei di tombola e di burraco… Senza dimenticare le gite, i soggiorni marini e termali. Inoltre, grazie a collaborazioni con altre associazioni quali Diabetes Union e Unione Italiana Libero Teatro (UILT), il Senior Club ospita conferenze e spettacoli. Il ventaglio di proposte è davvero notevole e non sorprende che il numero di iscritti si aggirasse (prima del Covid) intorno ai 400.
Con il diffondersi del Covid, che rappresenta un rischio molto alto per questa fascia di età, le attività del centro sono state sospese e di conseguenza anche le possibilità di socializzazione. Secondo il Sig. Walter, la priorità a questo punto non è fare ripartire tutte le iniziative, quanto piuttosto ricostruire l’aspetto sociale dando a tutte e tutti l’opportunità di ritrovarsi. Occorre comprendere e affrontare gli effetti dell’isolamento: “Ora è importante far riacquistare normalità e sensibilità alle persone, provando a eliminare le scorie che questa situazione ha lasciato. C’è bisogno di incontrarsi per socializzare… e senza dubbio per giocare a carte”.
Autore: Giada Noto COOLtour