Sono numerose le attività proposte in questo periodo dai centri giovanili di Bolzano. Questi, tenendo conto dell’attuale emergenza, animano la vita dei quartieri sottolineando l’importanza della socialità e delle iniziative culturali, il tutto è rivolto ai giovani ma assume un ruolo fondamentale anche per l’intera città.
Dalla scuola alle relazioni, i centri giovanili sono venuti incontro alle necessità del momento. “Abbiamo attivato il progetto ‘dopo scuola’ rivolto agli scolari più piccoli, avendo l’occasione di riunirci in presenza in concomitanza con la riapertura degli edifici scolastici. Con i ragazzi più grandi organizziamo, in vista dell’estate, le attività da proporre ai più piccoli durante le vacanze” spiega Andrea Penazzi del centro giovanile Pierino Valer di Don Bosco. “Abbiamo inoltre in progetto la realizzazione di un orto da coltivare insieme ai nostri ragazzi. L’obiettivo – continua Penazzi – è di imparare a ‘prenderci cura’ di qualcosa perché crediamo che le relazioni umane e sociali, come le piante del nostro orto, daranno i loro frutti se impariamo a coltivarle prendendocene cura quotidianamente.”
Oggigiorno è sempre più ricorrente nell’immaginario collettivo la figura del giovane svogliato e senza più passioni dopo mesi di lockdown. Cosa percepite voi da parte dei giovani?
“Hanno una voglia immensa di ritrovarsi, la risposta da parte loro è stata buona anche nel periodo a distanza. Già durante il ‘lockdown duro’ – racconta Penazzi – i ragazzi, in accordo con la Biblioteca Amadori, hanno partecipato alla ‘bicicletta della solidarietà’ distribuendo libri a domicilio. Nonostante ci impegniamo sempre a sostenere chi ha più difficoltà, i legami sociali sono difficili da mantenere con tutti, la presenza è fondamentale.”
Un riscontro positivo tra i giovani lo ha trovato anche Maria Lo Russo, del centro giovanile Vintola18: “pensavo di trovarmi un vuoto, invece la partecipazione, sia online che in presenza, è stata assidua e numerosa. Il nostro servizio è per molti giovani un sostegno importante, questo grazie alle diverse opportunità artistiche, ambientali e culturali che vengono offerte. Bisogna però trovare il giusto equilibrio tra attività digitali e in presenza.”
“Dopo il viaggio a Scampia fatto a ottobre – racconta Lo Russo – abbiamo deciso di realizzare un video e abbiamo vinto il premio ‘legalità’ al Festival ‘Restart’ di Roma. Qui abbiamo conosciuto la realtà di un altro centro giovanile e, insieme, abbiamo voluto creare dei podcast che raccontassero la lotta contro la mafia, uno di questi è stato realizzato anche grazie a una testimonianza che i ragazzi hanno potuto ascoltare in prima persona (saranno disponibili a breve).” Per i prossimi mesi sono previste diverse iniziative, tra le quali un corso di storytelling per realizzare dei video, e uno di teatro, già proposto a distanza, sempre “con la consapevolezza – conclude Lo Russo – che ai giovani è necessario trasmettere delle competenze trasversali per affrontare il mondo di domani.”
Nella foto principale: Andrea Penazzi e Maria Lo Russo
Autore: Andrea Dalla Serra