I giovani e la passione per lo skateboard

Attualità | 11/3/2021

Nei giorni scorsi alcuni ragazzi sono stati multati perché scoperti a praticare lo skateboard all’interno dello skatepark di Bolzano ai Prati del Talvera, uno dei luoghi più frequentati dai giovani bolzanini, ma in quel momento chiuso causa covid. In un secondo momento il Comune di Bolzano ha deciso di consentire nuovamente l’accesso alla struttura, attraverso un accordo di autogestione con l’associazione Skate Project. Siamo andati sul posto a vedere com’è la situaizone. 

Parlando con Matthias Vesco – 33 anni, appassionato di skateboard e membro dell’associazione Skate Project – abbiamo capito che, dietro alla chiusura dello skatepark e alle successive polemiche, in realtà c’è molto di più. Lo skate park è riservato principalmente alla disciplina dello skateboard ed è tra i più famosi d’Italia. Qui, ogni giorno, decine di ragazze e ragazzi passano il proprio tempo praticando la loro passione all’aria aperta. Matthias, che da oltre 20 anni utilizza quotidianamente lo skateboard, ha conosciuto questo sport alle scuole medie quando, tra i ragazzi della sua età, era un’attività davvero molto comune.

Matthias Vesco

La sua passione
“Dopo essermi appassionato a questo mondo, ho dovuto imparare a utilizzare il mio skate, esercitandomi molto. Non esistono delle squadre con gli allenatori che, come negli altri sport, ti insegnano la giusta tecnica e nuove abilità – racconta Matthias Vesco – ma si impara grazie ai gruppi di amici.” Ed è proprio per questo motivo che lo skateboard, come per la maggior parte delle attività sportive all’aria aperta, necessita dei propri spazi.

La chiusura dello skatepark
Gli stessi spazi riservati alla pratica di questa disciplina, però, sono  stati recentemente chiusi. Questo ha suscitato molto malessere tra i giovani che frequentavano lo skatepark di Bolzano, non solo perché non avrebbero più potuto allenarsi (come avvenuto durante lo scorso lockdown di marzo), ma in quanto tutte le strutture confinanti – dai campi di pallavolo, basket e calcio, fino al parco giochi – sono rimaste accessibili a tutti, ottenendo un trattamento diverso.

La riapertura: “una sorpresa, ma ora serve responsabilità”
Dopo numerosi interventi da parte dei ragazzi sui media locali, il Sindaco ha concesso l’autorizzazione ad aprire lo skatepark con il limite di capienza massima stabilito a 20 persone. “Per noi questa è stata una grande sorpresa, la dimostrazione che si riesce ad intervenire su ciò che si ritiene sbagliato nella nostra città. Non abbiamo mai voluto esprimerci sulle circostanze sanitarie che determinano l’apertura o la chiusura dello skatepark – sottolinea Matthias – ma esigiamo che le regole valgano per tutti, non potevamo essere noi gli unici penalizzati.” Ora lo skatepark è uno spazio autogestito e il Sindaco si è affidato alla responsabilità dei ragazzi. “L’associazione Skate Project non può garantire un controllo durante tutto l’arco della giornata, bisogna imparare a regolarsi. Personalmente mi è capitato di cedere il mio posto ad altri skater, solo così possiamo permettere a tutti di allenarsi e divertirsi – inoltre – ho percepito poca fiducia da parte dei giovani verso le istituzioni, ma credo che la riapertura dello skatepark abbia dato un messaggio positivo a tutti perché è il frutto di un dialogo instaurato tra la cittadinanza e le istituzioni” ha concluso Matthias.

Andrea Dalla Serra

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