Giulia Pedrana, in arte Julia Traser, è una giovane cantante che sta dedicando tutte le sue energie alla sua passione ed è determinata a inseguire il suo sogno. Nata a Livigno, si è trasferita a Bolzano, ospite del convitto Marcelline, per frequentare il liceo musicale G. Pascoli, seguendo in parallelo i corsi di musica dell’Istituto Vivaldi. “Purtroppo, dopo i primi due anni, l’indirizzo musicale non è partito a causa del numero esiguo di studenti e siamo stati uniti all’indirizzo artistico. A quel punto ero incerta su cosa fare, se restare a Bolzano o trasferirmi a Trento, ma alla fine non ho avuto cuore di lasciare Bolzano. Una delle ragioni principali è stato sicuramente il Festival Studentesco, che ho visto come una grande opportunità di crescita oltre che un’esperienza unica ed emozionante. Un evento simile al Festival Studentesco, che permette a degli studenti delle scuole superiori di esibirsi in un palasport davanti a un pubblico enorme, non esiste da nessun’altra parte. Proprio grazie al Festival ho capito che stare sul palco è ciò che mi piace e che voglio fare.” Bolzano è diventata quindi una seconda casa per Giulia e il luogo che l’ha lanciata come artista. Infatti, quasi 5 anni fa, ha presentato il suo primo EP “My Own Way” al centro giovanile Vintola18. Questo è stato il suo esordio nella composizione in inglese, prima di trasferirsi a Brighton al termine della scuola. “Bolzano è un’ottima piattaforma di lancio perché è una città culturalmente molto attiva che offre tante possibilità ai giovani, oltre al Festival Studentesco penso per esempio all’Art May Sound o a Upload, però è come se fosse una bolla da cui difficilmente si riesce a uscire e a fare il salto per raggiungere un pubblico più ampio. Dovevo quindi spostarmi per inseguire il mio sogno e invece che Milano o Roma ho preferito guardare più in là e puntare al Regno Unito perché ho sempre amato gli artisti inglesi. Ho letteralmente digitato ciò che mi interessava su Google e ho trovato la scuola di musica BIMM di Brighton. Purtroppo le mie competenze di inglese non erano ancora sufficienti e per pochi punti non ho ottenuto la certificazione che mi serviva ad entrare, ma sono partita comunque e ho passato il primo anno a lavorare e a studiare inglese. Essendo immersa nella lingua l’ho imparata in fretta, sono riuscita a entrare al corso di songwriting che mi interessava e ora faccio quasi più fatica a parlare italiano che inglese”. Tuttavia, spiega, l’inizio non è stato in discesa sia per le difficoltà linguistiche che per la concorrenza spietata: “mi sono improvvisamente trovata proiettata in una realtà completamente diversa: Brighton non è una grande città, ma ospita lo stesso numero di artisti che si possono trovare a Londra”. Ora Giulia ha finito l’università e, nonostante la concorrenza, adora Brighton, che le offre ottimi stimoli e opportunità, fra cui quella di potersi esibire liberamente anche per strada che l’ha spinta a compiere un viaggio per tutt’Europa nell’estate del 2019. “Ho sempre amato l’arte di strada e qui è una pratica molto diffusa perché è possibile esibirsi senza licenza. Quindi ho cominciato a farlo anche io e poi ho pensato di portare la mia musica nelle strade di altre città. Dall’Inghilterra sono andata in Francia, poi in Portogallo, in Spagna, in Germania, in Belgio e infine ho concluso il tour a Bolzano prima di tornare a Livigno dalla mia famiglia, tutto in compagnia del mio ukulele. È stata un’esperienza indimenticabile e per fortuna sono riuscita a farla l’estate scorsa!”.
Quest’anno, invece, poiché le possibilità di viaggiare e di esibirsi dal vivo sono limitate, Giulia ha deciso di impegnarsi in una sfida con se stessa e pubblicare una canzone alla settimana sulla piattaforma SoundCloud, progetto che ha intitolato “One Song at a Time”. Alcune delle sue canzoni si possono ascoltare anche su Spotify e YouTube, mentre su Instagram condivide vari aspetti della sua vita e del suo percorso e recentemente ha iniziato a pubblicare contenuti anche su Tik Tok. Inoltre insegna musica a distanza via Zoom e lavora in una pasticceria, portando avanti la tradizione di famiglia.
Quando le restrizioni per la pandemia saranno finite, sogna di intraprendere un viaggio in Australia per ripetere l’esperienza fatta l’anno scorso, ma spera anche di tornare a Bolzano e organizzare qui un nuovo concerto.
Autore: Greta Sofia Lampis