Simone Bracalente, responsabile Area Minori e Famiglie presso l’Associazione Volontarius, illustra il ruolo dell’InfoPoint nella distribuzione dei posti letto nei ricoveri notturni invernali messi a disposizione dalla Provincia per le persone senza dimora e riflette su come la situazione si è evoluta negli ultimi anni.
Che ruolo ha la Volontarius nel gestire l’accesso ai dormitori invernali?
Il nostro ufficio InfoPoint, in via Raiffeisen 5, gestisce e coordina tutti i ricoveri notturni invernali, insieme agli enti gestori. Ha inoltre il compito di raccogliere le registrazioni per gli inserimenti in lista d’attesa e inviarle a tutte le strutture aperte sul territorio. È anche un ufficio aperto alle donazioni di coperte da parte della cittadinanza.
Come si presenta la situazione quest’anno?
Alcuni comuni hanno adottato criteri diversi da quelli indicati dalla Provincia per l’accesso ai dormitori invernali. Dopo venticinque anni in cui a tutti era garantito un posto letto, ora è richiesto un documento valido per soggiornare in Italia; questo cambiamento è stato probabilmente dettato dal fenomeno che abbiamo osservato nell’ultimo biennio: l’arrivo di persone sul territorio appositamente per l’accoglienza notturna invernale. Al momento solo Brunico ha ancora disponibilità e la Provincia sta valutando come facilitare gli spostamenti verso i vari ricoveri. Solo monitorando le presenze si capirà se le persone resteranno o si sposteranno altrove quando i posti finiranno.
Qual è una delle principali problematiche che state riscontrando?
Il nostro territorio offre tante opportunità di lavoro, ma molto spesso inseriamo nei ricoveri notturni invernali persone che hanno regolare contratto di lavoro e che hanno difficoltà ad accedere al libero mercato della casa. Gli alloggi per lavoratori e lavoratrici sono pieni e quindi spesso si occupano posti letto in dormitori aperti per le persone senza dimora sprovviste di un lavoro. Probabilmente c’è da fare una riflessione più ampia: la problematica rientra nella questione del mercato abitativo. È una situazione difficile e se pensiamo a questa fascia più fragile è chiaro che le difficoltà aumentano.
Chi sono oggi le persone che richiedono un posto letto?
L’Alto Adige è un territorio di transito per persone che arrivano dal Nord Europa. Ci sono persone che arrivano o tornano perché sanno già il tedesco e quindi non devono ripartire da zero. A questo si aggiunge la migrazione interna: persone che d’estate lavorano al sud, dove trovano occupazione e alloggio, e che, con la riapertura della stagione invernale o della raccolta delle mele, tornano in Alto Adige.
Il vostro ruolo è cambiato?
Mentre prima si poteva dare accesso a chiunque, ora è più complesso. Bisogna esaminare i documenti in possesso delle persone e decidere chi può o meno accedere a un ricovero notturno. L’InfoPoint è un osservatorio importante che, facendo parte della rete, presenzia ai tavoli tecnici che a loro volta informano la politica; pertanto ha la possibilità di condividere dati preziosi per innescare processi di cambiamento e indurre le Istituzioni a fare scelte più lungimiranti.
Autrice: Anna Michelazzi