Le suggestioni di Flora, tra Tirolo e Venezia

Attualità | 2/10/2025

Il rapporto tra il Tirolo, soprattutto quello “italiano” e Venezia è sempre stato problematico, basti pensare all’allergia che molti ambienti sudtirolesi mantengono tutt’oggi quando sentono parlare, invero oggi sempre più raramente, di Triveneto. Questa allergia senz’altro non ha mai contagiato l’artista e illustratore Paul Flora, uno delle figure  più significative dell’arte altoatesina novecentesca. Nato nato nel 1922 a Glorenza e morto a Innbruck nel 2009, Flora è noto soprattutto come disegnatore e vignettista. Come caricaturista ha raccontato per decenni con tono spiritoso e dissacrante la scena politica soprattutto di area tedesca. I suoi paffuti Schützen e musicisti di Musikkappelle, così come i suoi ossuti viandanti e alpinisti, tutt’oggi forniscono suggestioni in bilico tra rappresentazione, memoria e ironico distacco. L’aspetto più affascinante della sua cifra stilistica forse è il tratto fine e graffiato, in grado di far affiorare dal bianco della carta fitte trame d’ombra che scolpiscono figure grottesche, intente a muoversi su sfondi vibranti di sospensione, inquietudine e magia. 

Flora amò profondamente anche Venezia, come dicevamo, e grande fascino rappresentarono su di lui gli scorci di San Marco e le nebbie lagunari, catturate con grande  maestria con pochi tratti di china sulla carta. Molte sue opere grafiche titolate a mano si possono ammirare fino al 18 presso la Galleria Casciaro in Via Cappuccini a Bolzano. L’ingresso è libero e gratuito.

Autore: Luca Sticcotti

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