Leo Sanna, nato nel 2002 a Bolzano, è un giovane atleta che sta conquistando la scena dell’apnea, una disciplina che richiede forza mentale oltre che fisica. Con il suo impegno e la sua passione, sta ottenendo ottimi risultati, sia in competizione che nel suo percorso personale. In questa intervista, ci racconta la sua passione per lo sport, il percorso che lo ha portato a scoprire l’apnea e i suoi traguardi più importanti.
Ciao Leo, raccontaci un po’ di te. Da dove nasce la tua passione per lo sport?
La mia passione per lo sport è nata quando ero bambino. Ho iniziato con il nuoto a soli sei anni e nel corso degli anni ho praticato basket, atletica leggera, calcio, arti marziali e palestra. Ma è stato a 14 anni che ho scoperto l’apnea, una disciplina che mi ha affascinato da subito. La connessione con l’acqua è sempre stata parte della mia vita, grazie alle origini sarde di mio padre e alle estati passate in Sardegna. Mio padre, infatti, è sempre stato un appassionato di pesca, e da piccolo lo osservavo entrare in acqua. Con il tempo ho cominciato a seguirlo, e alla fine ho deciso di intraprendere il percorso per ottenere il brevetto di apnea.
Hai iniziato con il brevetto di primo grado con la società Bolzano Sub. Com’è stato quel momento per te?
Esatto, per motivi di sicurezza ho deciso di intraprendere quel percorso. Dopo il primo brevetto, sono arrivato al terzo, e da circa un anno partecipo alle competizioni. Quella sensazione di entrare in un mondo così affascinante e impegnativo è stata incredibile. Mi ha permesso di unire la passione per l’acqua con la sfida mentale che questa disciplina richiede.
Cosa ti piace di più dell’apnea e quali sfide comporta?
L’aspetto che più mi affascina dell’apnea è l’autocontrollo. Questo sport richiede una grande forza mentale, più che fisica. A mio avviso l’80% della performance dipende dalla testa. Devi essere in grado di ascoltare il tuo corpo, percepire ogni singola sensazione e reagire di conseguenza. Durante le gare, a volte si avverte una sensazione di pericolo, ma è fondamentale mantenere la calma e la lucidità per prendere le decisioni corrette.
Raccontaci un po’ del tuo allenamento.
Mi alleno due sere a settimana nella piscina coperta Karl Dibiasi per l’apnea, e altre due volte alla settimana alla A.S.D. Atenas per la preparazione atletica. Cerco di non spingere troppo durante l’allenamento per evitare lo stress, ma in gara provo sempre a testare i miei limiti. A volte, però, questo può portare a qualche squalifica. È una parte del gioco, e ogni esperienza è utile per crescere.
Hai ottenuto importanti risultati nelle competizioni. Qual è il tuo traguardo più significativo fino a oggi?
Ogni volta che partecipo a una competizione, cerco di raggiungere la vetta della classifica. Fino ad ora, sono riuscito a portare a casa diverse medaglie, ma la più importante per me è quella conquistata all’ultimo Campionato Italiano di Apnea Outdoor a Riva del Garda, dove ho ottenuto il terzo posto nella categoria “Promotion”. Quella medaglia rappresenta davvero un grande risultato per me.
Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?
Il mio obiettivo principale è quello di crescere ulteriormente e ottenere titoli sempre più importanti. Voglio continuare a sfidare me stesso, superare nuovi limiti e raggiungere traguardi ancora più grandi. L’apnea per me è molto più di uno sport: è un vero e proprio stile di vita.
Hai altri hobby “fuori dall’acqua”?
Sì, nei weekend cerco di dedicarmi al trekking e alle vie ferrate. Mi piace essere all’aria aperta, esplorare nuovi luoghi e godermi la montagna. È un modo per rimanere in contatto con la natura, un po’ come quando pratico l’apnea. Entrambe le attività mi permettono di sentirmi più in sintonia con l’ambiente che mi circonda.
In che modo l’apnea ti ha cambiato, sia come atleta che come persona?
L’apnea mi ha insegnato tantissimo, soprattutto la forza mentale e la resilienza. Ogni giorno mi permette di crescere, sia come atleta che come persona. Ogni competizione è una sfida non solo fisica, ma anche mentale. Voglio continuare questo viaggio e superare sempre nuovi limiti.
Autore: Niccolò Dametto