Tutti gli scout uniti nel nome della convivenza

Attualità | 6/3/2025


“Allzeit bereit! Sii preparato!”: non importa in quale lingua venga pronunciato, il motto rimane lo stesso. Sabato 22 febbraio, scout di tre diverse associazioni – la Südtiroler Pfadfinderschaft (Sp), l’Agesci ed il Cngei – hanno celebrato assieme la “Giornata del Pensiero”. Si è trattata di un’occasione di scoperta reciproca in un Alto Adige dove la convivenza tra gruppi linguistici è ancora un sentiero scosceso che si perde tra montagne, timori e parole che si fermano prima di diventare dialogo.

Bolzano, 22 febbraio. 

Durante la Giornata del Pensiero, gli scout di tutto il mondo ricordano la nascita del fondatore dello scoutismo, Robert Baden-Powell e di sua moglie Olave. 

Ma le coincidenze non finiscono qui: è anche la data di nascita di Alex Langer, fautore dell’”arte del vivere insieme”. 

A Monaco, lo stesso giorno del 1943, i giovani attivisti della Rosa Bianca Sophie e Hans Scholl e Christoph Probst, pagavano con la vita la coraggiosa resistenza all’orrore nazista. 

Si tratta di una giornata, quindi, che richiama in maniera evidente la responsabilità di non restare spettatori di fronte alle sfide della società.

SI PARTE DAI GRUPPI

“Non è sufficiente vivere l’uno accanto all’altro per parlare di convivenza. Bisogna avere il desiderio di conoscere e di conoscersi. Purtroppo siamo impigriti e troppo spesso preferiamo vivere nella nostra bolla” racconta Emma (20 anni) del gruppo Agesci Bolzano 4. “La giornata di oggi è un buon input per mostrare che è possibile fare cose insieme, partendo dai gruppi scout” – continua Corinna (19 anni) del gruppo SP di Bressanone – “tra noi ci sono sicuramente usi differenti, ma ciò che ci unisce è un codice comune’ che non ha bisogno di traduzioni, la strada, la promessa pronunciata con lo stesso intento…”

Per Ilaria (17 anni) del gruppo Cngei Bolzano 3 l’esperienza è stata utile ma anche una conferma: “Utile perché ci ha dimostrato che tutti partiamo con gli stessi timori, che però si sgretolano nel momento in cui si condividono. Una conferma perché è stato bello ascoltare pensieri diversi dai miei, una costante nello scoutismo in cui il rispetto verso le opinioni altrui è un valore.”

Sulla stessa linea si esprime Gaia (17 anni) del gruppo Agesci Merano 1: “Nella vita di tutti i giorni è più raro e difficile realizzare incontri come quello di oggi. Un modo per andare oltre la ‘convivenza’ e passare a una ‘conoscenza’. Auguro alle tre associazioni di continuare, nei prossimi anni, a organizzare momenti e incontri simili perché ritengo che possano essere un primo passo verso uno scoutismo e – perché no? – verso una società più unita e consapevole.”

L’EDUCAZIONE ALLA DIFFERENZA

Un incontro che non è stato solo un evento, ma una ‘semina’, ritengono gli organizzatori: “Se crediamo che sia importante conoscersi, collaborare, condividere e non solo co-esistere, dobbiamo essere noi i primi a sperimentarlo, proporlo e testimoniarlo” suggerisce Giulia Salvi dell’Agesci, ideatrice di questa iniziativa. “Conoscersi meglio, facendo cose insieme, è il modo più efficace per superare le distanze, perché alla fine ci accorgiamo che sono più le cose che ci uniscono di quelle che ci dividono” – sottolinea Maximilian Maniacco del Cngei, che già rilancia per altri incontri di confronto tra educatori ed educatrici.

Un augurio condiviso anche da Sara Schena, del gruppo Agesci Merano 1: “Che le associazioni possano continuare a lavorare in questa direzione. È stato molto bello vedere giovani lavorare insieme, cercando di superare le barriere linguistiche e culturali, per immaginarsi un futuro in cui i muri della diffidenza possano essere abbattuti e le diversità possano essere finalmente considerate una ricchezza.”

Felix Irsara, responsabile provinciale della Südtiroler Pfadfinderschaft, invece, pone l’accento sulla ricchezza della diversità: “Se tutti fossimo uguali, il mondo sarebbe monotono. Questi eventi sono occasioni di crescita. Ci sperimentiamo come compagni di strada.”

E chissà, forse non basta un giorno per cambiare tutto. Ma se basta una promessa per unire, allora la strada è quella giusta.

Autore: Marco Valente

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