Federica Santachiara – studentessa dell’ultimo anno di un corso di laurea magistrale in Management e imprese ibride e sostenibili presso l’Università di Trento – ci racconta il perché abbia scelto di essere pendolare e di non risiedere a Trento.
Perché hai scelto di frequentare l’università a Trento?
In primis perché e considerata una delle università migliori in Italia per economia; inoltre ho iniziato l’università con il covid e se fossi andata in un’altra città mi sarei dovuta trasferire per poi non uscire di casa e senza la possibilità di frequentare le lezioni mentre a Trento, quando davano la possibilità, mi era possibile. Essendomi trovata bene in triennale ho deciso di continuare, anche perché il corso che alla fine ho scelto mi interessava e perché conoscevo già l’ambiente.
La decisione di fare la pendolare a cosa è dovuta?
Ho deciso di fare la pendolare perché ho sempre avuto poche lezioni a settimana, la maggior parte delle volte avevo solo una lezione al giorno e nemmeno tutti i giorni quindi trasferirmi a Trento sarebbe stato un costo inutile.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa scelta?
Per quanto riguarda gli svantaggi: innanzitutto fa perdere davvero molto tempo; infatti, oltre all’ora di treno vanno considerati anche gli altri spostamenti. Poi c’è la vita sociale, infatti non rimanendo molto a Trento dopo le lezioni non ho la possibilità di vivere a pieno la vita universitaria e stringere molti rapporti, anche se sono riuscita a fare nuove amicizie. In più non avendo un appartamento, per uscire la sera a Trento devo sempre trovare qualcuno che mi ospiti. I vantaggi, invece, sono sicuramente il risparmio sull’affitto e l’organizzazione dei tempi, soprattutto in sessione, per attività come pulire la casa o fare la spesa. Inoltre, fare la pendolare mi ha permesso di conoscere nuovi amici pendolari come me e di Bolzano. Ci si adatta a tutto, infatti molte volte sfrutto il tempo del viaggio per portarmi avanti con lo studio. Sicuramente uno dei migliori pro è riuscire a passare il tempo con i miei amici bolzanini.
L’università tiene conto della presenza degli studenti pendolari?
Non saprei valutare se l’università tenga effettivamente conto dei pendolari. Fortunatamente io non ho quasi mai avuto problemi con gli orari, perché le mie lezioni iniziano quasi tutte in tarda mattinata o comunque a orari ragionevoli, e finiscono tutte abbastanza presto. Tuttavia, so che in alcuni casi, per quanto riguarda altre facoltà, le lezioni vengono fissate molto presto la mattina e finiscono molto tardi la sera, non tenendo conto quindi delle difficoltà di chi non vive a Trento.
Tre cose che cambieresti?
Se dovessi scegliere tre cose per migliorare la mia vita da pendolare innanzitutto vorrei venissero aggiunti anche altri treni la mattina, perché a causa del “buco” tra le 9 e le 11 molto spesso sono costretta a prendere il treno molto prima dell’inizio della lezione per poi dover aspettare a Trento, oppure sono costretta a rimanere a Trento dopo le lezioni perché non ci sono treni di ritorno.
Poi se non ci fossero tutte le problematiche ricorrenti di cancellazioni e ritardi, la vita da pendolare sarebbe molto più leggera e meno stressante. Infine, vorrei un po’ più di compagnia visto che nei miei spostamenti in treno alla fine sono quasi sempre da sola.
Autrice: Anna Michelazzi