George Ciprian-Lungu è uno studente di Scienze Storiche presso l’Università di Trento. Viene dalla Romania e ha sempre avuto la passione per la storia, che, durante la triennale, l’ha spinto a iscriversi al programma Erasmus+ con il quale è giunto fino a Praga.
Come mai hai scelto di studiare scienze storiche?
Ho sempre avuto una grande passione per la storia quindi intraprendere questo percorso è stato abbastanza naturale; a Trento il corso si occupa di vari ambiti della materia e ciò mi ha dato un’ulteriore motivazione, sapendo di poter approfondire la “grande storia” molto più di come non avessi potuto fare alle superiori o individualmente.
Perché hai scelto di andare in Erasmus? Dove sei stato?
Sin dalle superiori ho avuto l’obiettivo di partire per un’esperienza universitaria all’estero. Sono stato in Repubblica Ceca a Praga, nonostante non fosse stata la mia prima scelta. Quest’ultima sarebbe stata un’università nella Federazione Russa, tuttavia, a causa dell’invasione dell’Ucraina del 2022, i bandi per questa destinazione sono stati cancellati.
Quali sono i pro e i contro di questa esperienza?
Sicuramente l’offerta didattica diversa da quella italiana, i professori e i corsi. Uno dei corsi che ho frequentato, che a Trento purtroppo non è disponibile, è “Storia degli Stati Uniti tra gli anni ‘80 e ‘90” nel quale non si guardava solo alla storia politica, ma anche a quella economica e culturale utilizzando anche serie tv, musica e film prodotti in quel periodo come fonti per avere una percezione della realtà americana di quel periodo e di come veniva percepita o come voleva essere fatta percepire dal resto del mondo. Di contro non ce ne sono, per me. Tutto è andato bene, l’unico svantaggio è la burocrazia cartacea che, però, è un problema principalmente italiano.
Questa esperienza ti ha arricchito?
L’offerta formativa mi ha dato nuovi punti di vista grazie ai corsi che non avrei mai avuto occasione di frequentare su molti periodi storici e argomenti differenti. Per fare un esempio, un argomento su cui mi sono soffermato è stato la storiografia russa e l’interpretazione storiografica dei Paesi che facevano parte dell’Unione Sovietica e dell’Impero Russo. Chiaramente un ulteriore arricchimento risiede nelle persone che ho conosciuto nei diversi ambiti di studio, anche perché in Repubblica Ceca la storia non è parte della facoltà umanistica, perché viene considerata una scienza sociale con un apporto più scientifico-sociologico già dalla triennale e molto più aperto al dibattito. è una cosa che in Italia manca, vista la generale predilezione per le lezioni frontali.
Da storico, l’esperienza in Repubblica Ceca ti ha aperto nuovi orizzonti?
I metodi di studio mi hanno davvero arricchito. Oltre all’offerta formativa in sé anche l’esperienza universitaria in generale ha giocato un gran ruolo in questo. L’Università Carolina, essendo un ateneo molto più grande di quello di Trento, offre una qualità dello studio proporzionalmente più alta. Questo dal punto di vista dei miei studi sulla storiografia est-europea, della Russia sono stati un cambiamento di prospettiva non indifferente grazie anche all’approccio attuale, visto il conflitto in corso, e l’obiettivo di comprendere il perché si pensino determinate cose.
Consiglieresti anche ad altri di partire?
Sì. Non pensate di perdere tempo andando all’estero; è impegnativo, ma è un’esperienza formativa a 360 gradi.
Autrice: Anna Michelazzi