Il tiro con l’arco è uno sport molto complesso che richiede precisione, concentrazione e controllo mentale. Oggi andremo a scoprire questa disciplina assieme a Michela Piazzolla, una giovane tiratrice con l’arco di ventitré anni, originaria di Bolzano.
Dopo il diploma Michela ha scelto di entrare nel mondo del lavoro, ma la sua vera passione è il tiro con l’arco, che pratica nel suo tempo libero con grande dedizione. Questo sport ha rapito Michela fin da bambina; lei oggi continua a coltivarlo con impegno, partecipando a diverse competizioni. Michela ci racconterà la sua storia, i suoi successi e le sfide che affronta ogni giorno nel mondo del tiro con l’arco.
Ciao Michela, raccontaci un po’ di te e come hai iniziato a praticare il tiro con l’arco.
La mia avventura con il tiro con l’arco è iniziata da bambina. Ricordo che durante una festa di Carnevale mi ero vestita da indiana e giocavo con un arco di plastica. Quel giorno, però, ho avuto l’opportunità di provare un arco vero con frecce reali, ed è stato amore a prima vista. Qualche mese dopo, i miei genitori mi hanno regalato il mio primo arco in legno, e da lì ho deciso di iscrivermi all’Arco Club Laives per imparare seriamente.
Hai iniziato da giovanissima, ma poi hai preso una pausa per dedicarti ad altri sport. Come mai questa interruzione e come è stato il ritorno al tiro con l’arco?
Sì, dopo circa quattro anni di pratica con l’arco, mi sono allontanata dalla disciplina per dedicarmi alla pallavolo, un altro sport che mi piaceva molto. Ho smesso di pensare al tiro con l’arco per un po’, ma poi durante una vacanza in campeggio ho trovato un’area dedicata al tiro con l’arco. Quella piccola esperienza ha risvegliato in me l’entusiasmo, e così, una volta tornata a casa, ho deciso di riprendere. Mi sono iscritta di nuovo nel 2021 e da allora non ho più smesso.
Cosa ti affascina di più di questo sport?
Il tiro con l’arco è un mix di tecnica e concentrazione mentale. In particolare, adoro le competizioni 3D, in cui si tirano frecce verso sagome di animali in un ambiente naturale, e il tiro di campagna, dove i bersagli sono circolari e i punteggi vanno dal sei al mancato (M), con distanze che variano dai cinque ai sessanta metri, metà conosciute e metà sconosciute. Ogni tipo di gara ha il suo fascino, ma il vero segreto del tiro con l’arco è la mente: è fondamentale riuscire a mantenere calma e concentrazione. Ogni distrazione, anche la più piccola, può influire sul risultato.
Com’è organizzato il tuo allenamento e quanto tempo riesci a dedicare alla pratica?
Non è sempre facile, visto che lavoro come impiegata. D’estate, però, grazie alla disponibilità di un campo all’aperto, riesco a essere più flessibile negli allenamenti. In inverno, invece, gli orari sono più rigidi e devo adattarmi. Cerco comunque di allenarmi almeno due/tre volte a settimana, anche se so di avere ancora margini di miglioramento, soprattutto nella concentrazione. In gara, a volte mi trovo a distrarmi facilmente, influenzata dall’ambiente intorno a me.
I risultati, però, sono già arrivati. Quali sono i tuoi successi più importanti?
Quest’anno sono diventata campionessa provinciale in tre discipline: tiro alla targa (70 metri), tiro indoor (18 metri) e tiro di campagna. Inoltre, mi sono qualificata per i campionati italiani indoor e di tiro di campagna, e spero di fare ancora meglio il prossimo anno. Ogni vittoria è una piccola soddisfazione, ma l’obiettivo principale è migliorare sempre.
Consiglieresti a qualcuno di iniziare a praticare il tiro con l’arco?
Lo consiglio vivamente! È uno sport accessibile a tutti, indipendentemente dall’età o dalla preparazione fisica. Non richiede una grande forza, perché l’intensità del tiro si adatta alle capacità individuali. Inoltre, le competizioni sono suddivise per categorie di età e tipo di arco, il che rende il tiro con l’arco un’attività inclusiva e stimolante. La precisione, la concentrazione e la disciplina sono fondamentali, e credo che chiunque possa trarne beneficio.
Un’ultima domanda: qual è il tuo obiettivo futuro nel tiro con l’arco?
Il mio obiettivo principale è continuare a migliorare, perfezionare il mio tiro e cercare di vincere il più possibile. Ma, soprattutto, voglio continuare a divertirmi e a sentire quella sensazione di concentrazione assoluta che il tiro con l’arco sa offrire.
Autore: Niccolò Dametto