Renata Odorico è un’artista bolzanina che esprime la sua creatività attraverso la pittura. Le sue opere nascono e vengono esposte nel suo atelier personale in via dei Cappuccini e i suoi lavori si ispirano ai grandi personaggi della cultura e dell’attualità.
La sua passione nasce già dalle scuole elementari, momento in cui riceve quello che lei stessa definisce “il regalo di Natale più bello in assoluto”, ovvero una scatoletta di 6 colori a matita. Fin da subito si sbizzarrisce con questi colori e il suo talento viene notato già in tenera età.
La sua passione non si affievolisce, anzi, cresce col tempo. Arrivata al liceo usa i soldi del suo primo lavoro per comprare colori ad olio e inizia la sua formazione da autodidatta come pittrice. I temi da lei prediletti sono l’amore, la famiglia di suo padre e la sua personale visione del mondo.
Dopo un periodo di pausa dall’attività artistica, in età adulta decide di riprendere in mano matite e colori e si dedica a quelli che lei chiama “lampi”, ispirazioni fulminee che le arrivano a seguito di esperienze come l’ascolto di una canzone o la scoperta di un fatto di cronaca. Tra gli argomenti trattati dall’artista ci sono temi più leggeri come quelli ispirati alle canzoni di Franco Battiato “Centro di gravità permanente” e “Lode all’inviolato”, ma anche il balletto classico e vicende legate alla sua infanzia, per poi arrivare ad affrontare argomenti più impegnativi, come la politica e i diritti umani. Renata di ispira a figure come Mahsa Amini, la ragazza uccisa dal regime iraniano per aver indossato in modo “scorretto” il velo. Ed è proprio questa opera ad essere la prima esposta nel suo atelier.
Esplorando i temi della libertà, democrazia e diritti umani, approfondisce figure come Aleksej Naval’nyi, Julian Assange, Aung San Suu Kyi, per poi concentrarsi sui grandi artisti musicali come Jimi Hendrix, David Bowie, Madonna e Django Reinhardt. Inoltre all’interno della sua collezione non mancano tributi a grandi artisti quali: Tamara de Lempicka, Klimt, Botticelli, Van Gogh, Gauguin, Caravaggio, Guido Reni e Vermeer, tutti sotto forma di copie di loro opere. Per Renata l’arte è “sacra” perché quando dipinge è la sua anima che parla, e improvvisamente il tempo non esiste più.
Autore: Martin Bonaccio COOLtour