Un bolzanino azzurro, nel 3vs3 di basket 

Attualità | 7/9/2023

L’atleta Giacomo Bonavida, 22 anni, ha difeso i colori della nazionale nel torneo Nations League Conference Europe 1 Under 23, che si è tenuto a inizio agosto in Israele. Un grande traguardo, motivo di vanto non solo per lui e la sua società, la Pallacanestro Piani di Bolzano ma per tutta la scena cestistica altoatesina.  

Giacomo, in Israele hai vestito la maglia della Nazionale in un torneo internazionale. Com’è andata? 

È stata un’esperienza incredibile. Per me era la prima esperienza con la Nazionale, abbiamo partecipato agli stop 4, 5 e 6 della Nations League Conference Europe 1 U23 di quest’anno. Gli stop sono singole giornate ma è come fossero dei mini-tornei nel torneo e, nel quarto e sesto, ci siamo piazzati rispettivamente al terzo e secondo posto. È andata bene, nel senso che i risultati sono stati forse al di sopra delle aspettative di tutti. Abbiamo ottenuto risultati anche importanti e inattesi; abbiamo vinto con la Slovenia e abbiamo giocato contro la Francia, la squadra più forte, perdendo di un solo punto. 

Eri emozionato? 

Molto. Vestire la canottiera azzurra regala un’emozione incredibile. In particolare, il primo canestro segnato in nazionale è un ricordo che mi rimarrà impresso nella memoria per sempre.  

Come si viene selezionati per la nazionale di tre contro tre?

È un processo particolare. Io da anni partecipo al circuito estivo di 3vs3 organizzato dalla Federazione che va da giugno ad agosto. Ci sono delle tappe ogni weekend. Io ho partecipato a tutte e, in base ai risultati del singolo, la Fip convoca al raduno una long list dal 15 persone che viene scremata poco alla volta, fino ad arrivare alla formazione finale di quattro giocatori.  

Come cambia il gioco dalla pallacanestro normale al 3vs3 e come ci si prepara per affrontare competizioni internazionali?

È un gioco più veloce e fisico e per questo mi piace. Si verificano contatti che nel 5 contro 5 non sono ammessi. Poi è essenziale trovarsi bene con i compagni sia dentro che fuori dal campo, costruire coesione e chimica di squadra, ancora più importante dato che si è in pochi. Per la preparazione, si deve allenare tantissimo l’aspetto della resistenza, quindi tanti lavori metabolici e poi anche di forza, con attività in palestra.  

C’è qualche giocatore che ti ha impressionato più di altri?

Si, soprattutto Sya Plaucoste della Francia che è un atleta incredibile, assurdo. Non ho mai visto niente del genere. Ha un’elevazione di un metro e dieci da fermo ed è ottimo anche a livello tecnico. 

In passato hai avuto esperienze anche in serie B, a Cremona. Quest’anno dove giocherai? 

Sto ancora studiando – fisioterapia alla Claudiana – quindi per quest’anno rimarrò a Bolzano, dove ho cominciato la preparazione atletica nella mia società, i Piani. Mi trovo molto bene con l’allenatore e i compagni di squadra e, per il futuro, mi piacerebbe provare a salire di categoria. 

Forse proprio con i Piani?

Ci stiamo provando da un po’ di anni. Quest’anno siamo molto motivati, incrociamo le dita perché sia l’anno buono.  

Autore: Nilo Ruggeri

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