L’associazione AIED di Bolzano ha compiuto 50 anni. Per l’occasione abbiamo avuto allora il piacere di intervistare la presidente Silvia Camin.
Di cosa si occupa AIED?
AIED è un’associazione nata a livello nazionale nel 1953 con l’obiettivo di promuovere e diffondere il concetto di procreazione libera e responsabile. La sezione di Bolzano è nata nel 1973 da un gruppo di femministe e si occupa della gestione di un consultorio familiare convenzionato. L’obiettivo è rimasto quello di promuovere una cultura femminista per una società libera e paritaria.
Nel concreto quali sono i vostri servizi?
Grazie a un’équipe multidisciplinare offriamo: consulenze e ambulatori ostetrico-ginecologici, accompagnamento e sostegno alla genitorialità, riabilitazione pelvica, consulenza e terapia psicologica, consulenze legali e sociali, percorsi di educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole e mediazione familiare e culturale.
Il vostro slogan per i 50 anni è “50 anni insieme e ancora tanta strada da fare”. Che tipo di evoluzione c’è stata e su cosa invece c’è ancora da lavorare?
Oggi c’è una maggiore consapevolezza di sé e della propria salute sessuale, una crescente capacità di riconoscere il disagio e di chiedere aiuto e un’attenzione alla prevenzione più presente. Purtroppo, però, ciò che rileviamo di più è quello che ancora non c’è stato: ci troviamo come associazione a rivendicare cambiamenti sociali, che latitano a realizzarsi, gli stessi che chiedevano le femministe degli anni ‘70. Ancora oggi vediamo la vita delle donne condizionata da un sistema sociale ancorato a ruoli di genere patriarcali. Questo ce lo raccontano le nostre utenti, ma anche le statistiche e soprattutto le agghiaccianti notizie di attualità che ci colpiscono in continuazione. Tutto ciò rende evidente come sia ancora lunga la strada da fare e urgente il cambiamento culturale. Per questo penso sia fondamentale un impegno maggiore, visto che in 50 anni i cambiamenti sono stati al di sotto delle aspettative e ritengo che l’educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole debba diventare obbligatoria, perché questo cambiamento è possibile solo attraverso le nuove generazioni, che devono essere accompagnate.
Cosa avete in programma per festeggiare questi 50 anni?
Abbiamo individuato come tema-cardine delle iniziative l’autonomia e l’indipendenza economica delle donne: vogliamo rendere più evidente come ogni giorno vengano fatte delle scelte che condizionano non solo la carriera, ma anche l’autonomia e l’autosufficienza economica presente e futura. Tra marzo e aprile 2023 abbiamo tenuto degli interventi di educazione economica in consultorio e il 30 settembre ci sarà al Teatro Cristallo la giornata di convegno-spettacolo “Donne e denaro” con ospiti di rilievo nazionale. L’obiettivo di questa giornata formativa è dare strumenti di riflessione e speriamo di cambiamento nella vita di chi vorrà essere presente.
Che altri eventi avete in agenda?
Un impegno importante degli ultimi anni è aver aderito alla rete Frauenmarsch – Donne in marcia, che si traduce in una manifestazione, che quest’anno è alla terza edizione e si terrà il 23 settembre, per scuotere l’Alto Adige rispetto a parità e violenza di genere.
Autrice: Anita Danese COOLtour