Negli anni Marco Ribetto ha ridisegnato le copertine di tanti fumetti classici, ma il suo cuore è per “Tex Willer”.
Com’è nato questo interesse per i fumetti?
Il mio primo lavoro è stato in un’edicola di giornale, avevo tredici anni, i fumetti e giornalini mi hanno sempre attirato. La mia passione è sempre stata quella di disegnare, quando non avevo più niente da leggere, già allora avevo iniziato a copiare e ridisegnare le copertine o delle scene. Poi ultimamente stando a casa cerco online i fumetti della mia infanzia e continuo a riprodurli a mano.
Cosa utilizza per ridisegnare le copertine?
Matita con i pennarelli, sono la cosa più veloce. Ho anche provato con la china, e in passato avevo già fatto dei lavoretti di pittura con l’acrilico e le tempere, ma per i fumetti ho sempre usato i pennarelli.
Quanto tempo richiedono i disegni?
Divido il lavoro nei giorni, ma se mi dovessi dedicare tutto il tempo per una copertina, direi che forse una giornata intera mi serve. In quanto alla tecnica non ho propriamente una mano esperta, e non riuscendo a fare certi lineamenti mi adopero con il righello e prendo le misure, poi faccio il disegno. Prima con la matita, poi con un pennarello leggero, dopo con quello nero, poi quello più scuro e infine con i colori, quindi lo ripasso tre o quattro volte.
C’è un fumetto in particolare che disegna?
Di quegli anni lì disegno l’Intrepido, Il Monello, Capitan Miki, Il Grande Blek, Akim, noi ragazzi fantasticavamo molto su questi personaggi. Poi alcuni fumetti umoristici: la Nonna Abelarda, Soldino, Kikkirikiller. Ho anche fatto qualche caricatura. Gli stili dei disegni mi piacciono un po’ tutti, ma ritorno sempre ai personaggi dei fumetti, tra cui Tex, del quale ho un’ampia collezione.
Quanto ampia è questa collezione dei Tex?
Ho tutta la collezione, purtroppo non ho gli originali, i primi numeri. Però fino ad adesso sono 754, e li ho tutti 754.
Da cosa è partita l’idea di collezionarli?
Tex o leggevo sempre da ragazzo, non avevo modo di collezionarli perché li leggevo lì in edicola. Poi ho iniziato a collezionarli intorno al 1968, per poi prenderli anche in blocco, con l’aiuto di mia moglie.
Ha mai esposto le sue riproduzioni?
No, ed è sempre stato un mio piccolo sogno nel cassetto. Il nove settembre al “Festival dei sogni e del fumetto” sarò presente anch’io con i miei disegni e visto che il Festival tratta anche il tema del sogno, in quell’occasione realizzerò il mio!
Autrice: Ilaria Talamoni COOLtour