Nicola Paletti è uno studente-atleta bolzanino, classe 2001. Al momento si trova negli Stati Uniti per studiare fisioterapia. Oggi grazie alla sua esperienza andremo a scoprire assieme la città in cui vive in Texas e come vive un giovane bolzanino negli Stati Uniti d’America.
Ciao Nicola, dove ti trovi e cosa stai facendo?
Attualmente mi trovo nello stato della stella solitaria (Lone Stare State), il Texas, nel sud degli Stati Uniti. Di preciso sono a San Antonio, una città tranquilla nonostante abbia gli stessi abitanti di Milano. Sono un così detto “student-athlete”, uno studente atleta. Dunque, studio pre-fisioterapia e rappresento l’università facendo parte della squadra di atletica. Come disciplina, all’ interno dell’atletica, ho deciso di fare il decatlon. Una delle discipline più impegnative: consiste nel gareggiare due giorni consecutivi in un totale di dieci discipline diverse. Durante la prima giornata si fanno i 100 metri, salto in lungo, getto del peso, salto in alto e infine i 400 metri (la disciplina che preferisco di meno). Nella seconda giornata invece abbiamo i 110 ostacoli, disco, salto con l’asta, giavellotto e i 1500 metri.
Cosa ti manca di più di Bolzano?
È una domanda davvero difficile, ci sono davvero tante cose che mi mancano di Bolzano e a pensarci mi fa venire un po’ di nostalgia. Le cose che si prendono per scontate e che a volte non si apprezzano nemmeno sono probabilmente quelle che mi mancano di più: il centro tranquillo, le passeggiate, i mezzi pubblici (qui non ce ne sono) e persino le piste ciclabili. Ma se dovessi scegliere tra una lista infinita sceglierei la vista che si ha sulle montagne attorno a Bolzano. Mi manca svegliarsi ogni mattina e vedere lo Sciliar, purtroppo qui non ci sono delle montagne così mozzafiato.
E cosa ti manca di meno?
Sicuramente il traffico, soprattutto quando piove. Senz’altro è la cosa che mi manca meno di Bolzano.
Come mai hai deciso di partire?
Amo l’atletica, gli allenamenti pesanti e ovviamente i risultati che si ottengono; non volevo smettere dopo le superiori. Inoltre, volevo incominciare a studiare fisioterapia. Dunque, ho deciso di cercare università che offrono entrambi le cose. Le università negli Stati Uniti sono famose per questo. Ho deciso di provare nonostante non pensassi seriamente di partire: vivere così lontano da casa mi sembrava assurdo. Ma poi mi sono messo a contatto con varie università ed eccomi qui tre anni dopo… negli Stati Uniti a fare quello che amo.
Come ti trovi all’estero?
L’esperienza all’estero finora è stata davvero positiva. Devo ammettere che però è veramente impegnativa: sono sempre di corsa, corro da una parte del campus all’altra.
Ma d’altro canto questa esperienza è un arricchimento culturale. Ho avuto l’opportunità di conoscere persone provenienti da tutto il mondo e di imparare da loro (diversi studenti all’interno dell’università sono internazionali). Ma soprattutto, ho migliorato la mia conoscenza della lingua inglese (l’inglese non è mai stato il mio forte alle superiori).
Raccontaci qualcosa che rispetto a Bolzano, lì è normale fare.
Ci sono alcune cose che qui negli Stati Uniti sono normali ma che in Italia o a Bolzano non lo sono. Ad esempio, l’uso eccessivo dell’aria condizionata, che qui è molto comune, mentre in Italia si usa meno. Per assurdo, in estate, in Texas, all’interno degli edifici ci sono circa 18 gradi; la metà dei gradi che ci sono fuori. Inoltre, la cultura del “takeaway” e del “drive-thru” è molto più diffusa qui, mentre a Bolzano si preferisce mangiare al ristorante o a casa.
Autore: Niccolò Dametto COOLtour