Fino al 3 giugno, nell’ex Centrale Idroelettrica “Rendlstain”, sarà aperta la mostra dell’artista austriaco Herwig Turk, organizzata dalla galleria Lungomare.
Bolzano è conosciuta principalmente come una città di montagna, ma spesso ci dimentichiamo che si trova all’incrocio di tre fiumi. Il progetto artistico-culturale chiamato Flux ci porta a conoscere la nostra città attraverso i suoi corsi d’acqua. Per mezzo di workshop, performance, installazioni e ricerche fluviali, il progetto punta a svelare le potenzialità delle aree circostanti i fiumi e a far maturare diverse visioni sul loro utilizzo, grazie alla collaborazione attiva degli abitanti e al dialogo tra arte, scienza e partecipazione cittadina.
IL LUOGO
La mostra si tiene nella ex centrale idroelettrica “Rendlstain”, situata sulle rive del fiume Talvera, vicino al Ponte S. Antonio. Questo luogo è significativo perché qui sorse il primo impianto industriale dell’Alto Adige, la “filanda di cotone imperiale e reale privilegiata Kofler, Herrmann & Co”, che utilizzava l’energia idrica per le macchine di lavorazione dei filati. Dopo la prima guerra mondiale, l’azienda divenne nota come “Cotonificio di Bolzano, Società a garanzia limitata” e rimase attiva anche sotto la dominazione italiana. Tuttavia, negli anni ‘60, la produzione a Bolzano divenne poco redditizia e la fabbrica venne smantellata nel 1979. Fino al 3 giugno, la mostra di Herwig Turk intitolata “Spazio per i fiumi” sarà ospitata nella “Rendlstain”, con la curatela di Angelika Burtscher e Daniele Lupo, ideatori della galleria e piattaforma artistica Lungomare. La scelta di questo luogo per l’installazione è un invito a riscoprire il rapporto perduto con i fiumi cittadini e a rivendicare uno spazio per i corsi d’acqua.
IL PROGETTO
Nella centrale si trova l’installazione appositamente realizzata per questo spazio: il risultato dell’indagine di Herwig Turk sul contesto fluviale di Bolzano negli ultimi due anni, all’interno del progetto Flux – Azioni ed esplorazioni fluviali. Dopo aver lavorato sul Tagliamento in Friuli e sul Danubio a Vienna, Lungomare ha coinvolto l’artista austriaco per sviluppare un progetto sui fiumi di Bolzano, utilizzando il suo approccio transdisciplinare e documentaristico, che coinvolge esperti di biologia, storia, biomedicina ed ecologia dell’acqua. Grazie alla ricerca di questi esperti, ai loro testi e alle loro immagini, l’artista è riuscito a dare vita a una vera e propria co-produzione del lavoro, arricchita da diverse forme di conoscenza. La mostra offre una lettura del paesaggio come un sistema complesso in continua trasformazione, intrecciato da connessioni visibili solo in parte.
Dal 2022, Herwig Turk ha esplorato i fiumi Talvera, Isarco e Adige a Bolzano, fotografando e filmando il letto dei fiumi, i movimenti dell’acqua, i sedimenti, le aree circostanti, gli ostacoli lungo le sponde, la flora e la fauna dei tre fiumi. Durante questo processo ha costantemente integrato le sue speculazioni con le voci degli esperti. Ciò che prende forma nella mostra è un ecosistema fluviale dinamico, in cui emergono i cicli legati alle falde acquifere sotterranee, all’aria e all’umidità sopra il livello dell’acqua, all’interazione con le aree circostanti, le piante, le sponde sabbiose e ghiaiose e la materia organica che si deposita. L’installazione, composta da light box artigianali, fotografie, video, stampe di fossili, mappe, voci e suoni, ripercorre attraversamenti, esplorazioni, documentazioni, interviste e registrazioni fatte dall’artista durante la fase di ricerca. Ne emerge un immaginario fatto di memoria e di proiezioni future, un paesaggio “altro”, sospeso e in incessante evoluzione.
Autore: Nilo Ruggeri