“In quanto città che favorisce l’uso della bicicletta, Bolzano può essere paragonata a quelle del nord Europa, ma ancora chi guida i mezzi pecca di autodisciplina. Serve più rispetto da parte di tutti”. È stato messo in luce più volte: il capoluogo altoatesino ha una particolare attenzione per le ciclabili e i ciclisti, d’altra parte – come ha avuto modo di spiegare Fabio Martorano, esperto di ciclomobilità sostenibile a stretto contatto con gli uffici comunali e provinciali – “non siamo ancora abituati a utilizzare la bicicletta in maniera corretta”.
Nello scorso numero di QuiBolzano abbiamo parlato della situazione critica in Via Fago, dove transitare con la bicicletta può essere realmente pericoloso. Cosa ne pensa?
In Via Fago sono presenti solo piccoli tratti di ciclabile, con corsie lungo i lati, ma non c’è una pista vera e propria. È una strada che dovrebbe rientrare nel modello che viene chiamato “Città 30”, un nuovo modo di intendere la viabilità cittadina, attraverso un uso promiscuo di bici, moto, auto, bus e monopattini a patto che nessuno mezzo superi i 30 Km/h, una velocità che ridurrebbe notevolmente gli incidenti mortali. Via Fago, ad oggi, rappresenta sicuramente un problema, perché ha una strada stretta che non lascia spazio alla creazione di piste ciclabili. Credo serva mettere un limite di velocità e, dove possibile, consiglierei ai ciclisti di scegliere una strada più lunga, ma più sicura.
E ci sono altre zone della città dove la situazione per le bici non è delle migliori?
Anche il percorso che porta da Strada Rio Molino e Via Vittorio Veneto fino a Via Roen può essere considerato critico. Lo spostamento di molte biciclette dalla zona di Gries alta fino alle scuole Archimede dev’essere ottimizzato, perché ora, in alcuni tratti, si trovano molti veicoli in contromano. Anche qui è difficile trovare uno spazio per le piste ciclabili, forse bisognerebbe eliminare qualche posto auto, ma non si è ancora giunti a una soluzione definitiva.
Complessivamente come giudica la situazione?
Per le biciclette, Bolzano è una città completa. A differenza di città come Ferrara, dove viene applicato molto un modello di strade a utilizzo “misto”, la nostra città è strutturata su ciclabili a “maglia larga”, che permettono di spostarsi ovunque nel giro di una ventina di minuti, e a “maglia stretta”, che consentono di arrivare con la bici dentro i quartieri e nelle piccole vie. Possiamo paragonare Bolzano a città del nord Europa, ma la differenza la fa chi guida i mezzi. Pecchiamo ancora di autodisciplina e non siamo abituati a utilizzare la bicicletta in maniera corretta.
In che senso?
Spesso i ciclisti non rispettano le distanze di sicurezza, non segnalano le svolte, usano il cellulare, passano con il rosso e pedalano sui marciapiedi. D’altra parte, i pedoni invadono le piste ciclabili, alle volte pure con i cani al guinzaglio. È importante comportarsi bene e rispettare le regole. Ne cito solo una: l’art. 182 del codice della strada, comma 9, impone che, quando esistono, i velocipedi devono transitare sulle piste a loro riservate.
Autore: Andrea Dalla Serra