Il ring dove la diversità è di casa

Attualità | 4/5/2023

Una palestra in cui tutti possono esprimersi con i guantoni. Un esempio di integrazione e impegno nel sociale, senza trascurare i risultati sportivi. Nello spirito più nobile del pugilato. 

A Bolzano, Franco Nicotera è sinonimo di boxe. Una vita spesa tra guantoni, ring e medaglie, in Italia e all’estero, Nicotera nella nostra città è una figura di riferimento per tanti ragazzi che scelgono di percorrere un sentiero ripido e faticoso come quello che porta all’agonismo. Per loro, Franco è semplicemente il “maestro”. Questo appellativo risuona non appena si accede alla palestra; marca il rispetto dei più giovani verso chi insegna i segreti di un’arte di combattimento antica come il pugilato ma simboleggia anche la profondità di un rapporto costruito sulla fiducia e sulla dedizione. Per alcuni di loro, l’allenatore è come un secondo padre. “A volte è successo in passato che alcuni miei atleti vivessero situazioni familiari complicate”, racconta l’istruttore, “sono stato chiamato anche nel corso della notte per sedare liti che rischiavano di degenerare. È impegnativo, a volte può anche essere logorante, ma io do il 100% di me stesso e anche gli atleti devono fare lo stesso, senza sconti”.  

Lo sa bene Youssef Al Mourchid. 23 anni, Youssef, italo-marocchino, è uno dei pugili più promettenti della palestra, tra i primi quattro in Italia per la sua categoria (57 Elite). Prima di diventare un atleta e uno studente-lavoratore modello, Youssef ha passato momenti duri, in cui la sua vita poteva deragliare definitivamente e portarlo su una cattiva strada. È stato grazie all’accordo che Boxe Nicotera ha stretto con il Forum Prevenzione che Youssef ha messo i piedi per la prima volta nella palestra al Palamazzali, a quasi 18 anni. Lì ha imparato che, per affermarsi e guadagnare la stima degli altri, bisogna lavorare sodo e comportarsi onestamente. “Non è stato facile, i primi tempi ci sono stati scontri, poi grazie anche alla costanza e alla concentrazione che si imparano in palestra, Youssef è maturato”, ricorda Nicotera. Adesso il ragazzo lavora per Aias, l’associazione di sostegno alle persone diversamente abili, come educatore e impiegato amministrativo, e sta prendendo il diploma da ragioniere alle scuole serali. “Ma il sogno è quello di esordire da professionista. Ce la sto mettendo tutta perché la boxe mi ha cambiato la vita, tenendomi lontano dai guai”, ammette il ragazzo. “Con Streetwork e Forum Prevenzione abbiamo raggiunto un accordo: loro ci segnalano casi di ragazzi con comportamenti problematici che potrebbero trarre vantaggio dagli allenamenti di boxe. Noi li accogliamo e ne seguiamo lo sviluppo come atleti e come persone. Spesso funziona”, sottolinea Paolo Nicotera, fratello di Franco e insostituibile macchina organizzativa della società.  

Anche con l’Aias c’è un sodalizio ormai consolidato perché handicap e pugilato sono mondi che possono comunicare. Attualmente quattro atleti diversamente abili, di età compresa tra i 25 e i 45 anni, si esercitano una volta a settimana con Franco nella Special Boxe. “Contiamo di allargare la partecipazione anche ad altri ragazzi e ragazze seguite da Aias”, afferma l’allenatore che è coadiuvato da validi collaboratori come Alessandro Mazzoni, Paolo Grigis e Mazhar Abbasi. Loro introducono gli iscritti sia alla pratica agonistica che a chi desidera praticare a livello amatoriale, sperimentando con la Gym Boxe e la Boxe Competition, forme di pugilato in cui sono esclusi i contatti.  

Nicotera è uno sportivo che ha raggiunto risultati importanti, sia come atleta che come allenatore. La palestra attualmente è al 47° posto su 850 in Italia, un risultato di eccellenza se si pensa alla posizione periferica di Bolzano rispetto ai centri che contano. Ma il sogno è portare la boxe nelle scuole e far capire che la pratica di questo sport ha poco a che fare con la violenza e molto con il rispetto delle regole e degli avversari. Per questo, la palestra si mette in mostra grazie ad eventi pubblici. Il prossimo sarà il 20 maggio a Laives, Zona Galizia, alla festa dell’Aias. In programma, un’esibizione degli atleti più giovani e 12 incontri di boxe. La partecipazione, ovviamente, sarà aperta a tutti. 

Autore: Nilo Ruggeri

Rubriche

Senza Confini

L’università di Bolzano diventa “più internazionale”

L’Università di Bolzano nei primi decenni della seconda autonomia fu un argomento tabù. L’idea di...

Mostra altri
Senza Confini
Editoriale

Lavoro di cura non retribuito

Le donne percepiscono pensioni nettamente inferiori rispetto agli uomini – in Alto Adige fino al ...

Mostra altri
Editoriale
La Scena Musicale

Carmen Sciullo: talento e determinazione

Il primo quarto di secolo del terzo millennio ha visto un proliferare nella nostra regione un num...

Mostra altri
La Scena Musicale
Racconti dalla Bassa

Dietrich von Bern e il mito medievale

Secondo una leggenda diffusa nelle valli dolomitiche, il re dell’Adige decise di dare in sposa la...

Mostra altri
Racconti dalla Bassa
Tra storia, arte e architettura

Umberto Volante: un artista e il suo quartiere

Nel centenario della nascita di Umberto Volante, celebre artista meranese, il “Quartiere Musicist...

Mostra altri
Tra storia, arte e architettura
Vivere per l’arte

I volti caratterizzanti di Beatrice Mattei

Colori tenui appena sfumati a dare una nota di colore ad un bianco-nero carico di patos, frasi sc...

Mostra altri
Vivere per l’arte
Invito alla scoperta

San Martino in Passiria: Masi dello Scudo

I cosiddetti Masi dello Scudo rappresentano una particolarità e soprattutto un motivo di grande o...

Mostra altri
Invito alla scoperta
Scorci del capoluogo

La strada dedicata a Torquato Taramelli

Torquato Taramelli: a lui è dedicata la via che collega via Druso a via Novacella. Nato a Bergamo...

Mostra altri
Scorci del capoluogo