Una palestra in cui tutti possono esprimersi con i guantoni. Un esempio di integrazione e impegno nel sociale, senza trascurare i risultati sportivi. Nello spirito più nobile del pugilato.
A Bolzano, Franco Nicotera è sinonimo di boxe. Una vita spesa tra guantoni, ring e medaglie, in Italia e all’estero, Nicotera nella nostra città è una figura di riferimento per tanti ragazzi che scelgono di percorrere un sentiero ripido e faticoso come quello che porta all’agonismo. Per loro, Franco è semplicemente il “maestro”. Questo appellativo risuona non appena si accede alla palestra; marca il rispetto dei più giovani verso chi insegna i segreti di un’arte di combattimento antica come il pugilato ma simboleggia anche la profondità di un rapporto costruito sulla fiducia e sulla dedizione. Per alcuni di loro, l’allenatore è come un secondo padre. “A volte è successo in passato che alcuni miei atleti vivessero situazioni familiari complicate”, racconta l’istruttore, “sono stato chiamato anche nel corso della notte per sedare liti che rischiavano di degenerare. È impegnativo, a volte può anche essere logorante, ma io do il 100% di me stesso e anche gli atleti devono fare lo stesso, senza sconti”.
Lo sa bene Youssef Al Mourchid. 23 anni, Youssef, italo-marocchino, è uno dei pugili più promettenti della palestra, tra i primi quattro in Italia per la sua categoria (57 Elite). Prima di diventare un atleta e uno studente-lavoratore modello, Youssef ha passato momenti duri, in cui la sua vita poteva deragliare definitivamente e portarlo su una cattiva strada. È stato grazie all’accordo che Boxe Nicotera ha stretto con il Forum Prevenzione che Youssef ha messo i piedi per la prima volta nella palestra al Palamazzali, a quasi 18 anni. Lì ha imparato che, per affermarsi e guadagnare la stima degli altri, bisogna lavorare sodo e comportarsi onestamente. “Non è stato facile, i primi tempi ci sono stati scontri, poi grazie anche alla costanza e alla concentrazione che si imparano in palestra, Youssef è maturato”, ricorda Nicotera. Adesso il ragazzo lavora per Aias, l’associazione di sostegno alle persone diversamente abili, come educatore e impiegato amministrativo, e sta prendendo il diploma da ragioniere alle scuole serali. “Ma il sogno è quello di esordire da professionista. Ce la sto mettendo tutta perché la boxe mi ha cambiato la vita, tenendomi lontano dai guai”, ammette il ragazzo. “Con Streetwork e Forum Prevenzione abbiamo raggiunto un accordo: loro ci segnalano casi di ragazzi con comportamenti problematici che potrebbero trarre vantaggio dagli allenamenti di boxe. Noi li accogliamo e ne seguiamo lo sviluppo come atleti e come persone. Spesso funziona”, sottolinea Paolo Nicotera, fratello di Franco e insostituibile macchina organizzativa della società.
Anche con l’Aias c’è un sodalizio ormai consolidato perché handicap e pugilato sono mondi che possono comunicare. Attualmente quattro atleti diversamente abili, di età compresa tra i 25 e i 45 anni, si esercitano una volta a settimana con Franco nella Special Boxe. “Contiamo di allargare la partecipazione anche ad altri ragazzi e ragazze seguite da Aias”, afferma l’allenatore che è coadiuvato da validi collaboratori come Alessandro Mazzoni, Paolo Grigis e Mazhar Abbasi. Loro introducono gli iscritti sia alla pratica agonistica che a chi desidera praticare a livello amatoriale, sperimentando con la Gym Boxe e la Boxe Competition, forme di pugilato in cui sono esclusi i contatti.
Nicotera è uno sportivo che ha raggiunto risultati importanti, sia come atleta che come allenatore. La palestra attualmente è al 47° posto su 850 in Italia, un risultato di eccellenza se si pensa alla posizione periferica di Bolzano rispetto ai centri che contano. Ma il sogno è portare la boxe nelle scuole e far capire che la pratica di questo sport ha poco a che fare con la violenza e molto con il rispetto delle regole e degli avversari. Per questo, la palestra si mette in mostra grazie ad eventi pubblici. Il prossimo sarà il 20 maggio a Laives, Zona Galizia, alla festa dell’Aias. In programma, un’esibizione degli atleti più giovani e 12 incontri di boxe. La partecipazione, ovviamente, sarà aperta a tutti.
Autore: Nilo Ruggeri