Dentro una Neverland digitale

Attualità | 9/3/2023

La Fondazione Haydn presenta la prima assoluta dell’opera Peter Pan – The Dark Side. Non è un’avventura per bambini ispirata al rassicurante immaginario disneyano, ma un crudo racconto sulla solitudine, sul disorientamento e sulle più intime fragilità delle nuove “generazioni digitali”.

Sabato 25 e domenica 26 marzo la Fondazione Haydn di Bolzano e Trento, nell’ambito del suo programma d’opera, porta in scena Peter Pan – The Dark Side, una prima assoluta che trasformerà un classico della letteratura per l’infanzia in un viaggio in terre decisamente più oscure e contemporanee. A dare corpo a quest’avvincente produzione sarà un team artistico internazionale d’eccellenza: il compositore austriaco Wolfgang Mitterer, l’acclamato regista e librettista britannico David Pountney, Daisy Evans, regista d’opera apprezzata per il progetto d’avanguardia Silent Opera, e il direttore d’orchestra Timothy Redmond.

ALLE RADICI DEL “VERO” PETER PAN E RITORNO

La figura di Peter Pan nasce nei primi anni del Novecento dalla penna dello scrittore inglese James M. Barrie. Il racconto delle sue avventure inizia nel cuore di una notte londinese, quando l’eterno ragazzo che non vuole crescere incontra una ragazza, Wendy, e la porta insieme ai fratelli John e Michael sull’Isola che non c’è fra i “bambini perduti”. Il direttore artistico della Fondazione, Matthias Lošek, ha però immaginato un’opera capace di metterne in risalto gli aspetti più oscuri e forse meno noti: “Abbiamo deciso di portare in scena un testo classico che la maggior parte delle persone avesse già incontrato nella propria vita – commenta Lošek – ma lo volevamo fare infrangendo le aspettative, mostrando gli elementi più familiari sotto una luce nuova e più attuale”.

UN TEAM INTERNAZIONALE DI ARTISTI PER UNA PRIMA ASSOLUTA MONDIALE

Il pubblico potrà ritrovare lo stesso desiderio di aderire alla lettura di Barrie anche nel racconto del grande regista teatrale inglese David Pountney che ha scritto il libretto dell’opera: “Le storie possono essere lette come innocenti fantasie, ma tutte, come i miti, incarnano potenti verità umane – commenta Pountney – Le possiamo quindi interpretare scegliendo un registro leggero o molto più oscuro o addirittura una chiave psicologica. Ad esempio, quando si affronta un romanzo in cui dei bambini vengono convinti a saltare da una finestra e a credere che saranno in grado di volare, viene naturale chiedersi che cosa sta realmente accadendo loro. Sono in mani sicure o rischiano di essere sfruttati e danneggiati? Questo è stato il mio punto di partenza per Peter Pan”.

La regista Daisy Evans, che il pubblico in regione ha già conosciuto nel 2019 con la silent opera Vixen, accompagna i passi della giovane Wendy, un’adolescente che vive in una casa-famiglia alle prese con un mondo moderno filtrato da Instagram, Twitter e fake news. Quando incontra un giovane uomo che sembra dirle tutto ciò che lei vuole sentire, viene sedotta, precipitando in una realtà contorta in cui non si sa cosa sia reale e cosa immaginato. Evans abbraccia in pieno lo spirito originario dell’opera e lo porta ai nostri giorni, mettendo in scena una storia di crescita e perdita dell’innocenza: “Peter Pan – sottolinea – parla di quanto è pericolosa la nostalgia che molti adulti hanno della loro gioventù. Ma parla anche del desiderio degli adolescenti di essere il prima possibile grandi: vediamo Wendy, una giovane adolescente, intrappolata in un vortice di influenze che arrivano dai social media. L’opera affronta temi come la pressione a cui i giovani sono oggi sottoposti e il lato pericoloso di questa Neverland digitale”.

La musica di Peter Pan è una creazione del pioniere dell’elettroacustica Wolfgang Mitterer che ha dato vita a un tessuto sonoro capace di percorrere ogni venatura del racconto – dai momenti più oscuri a quelli più umoristici e leggeri – mixando elettronica, orchestra e voce, jazz e classica. Fra echi che riportano alle sonorità di Porgy and Bess di Gil Evans e Salomè di Richard Strauss, ogni personaggio si muove, come dentro un vestito tagliato su misura, all’interno di un proprio mondo sonoro.

Guida l’imponente ensemble musicale composto dall’Orchestra Haydn, dagli otto interpreti che danno voce ai personaggi di Peter Pan e al coro dei pirati e dei “lost boys”, il direttore d’orchestra Timothy Redmond, apprezzato a livello internazionale nella direzione di progetti di musica contemporanea.

PER PETER PAN – THE DARK SIDE: tutte le info

La prima assoluta di Peter Pan – The Dark Side andrà in scena sabato 25 marzo 2023 al Teatro Comunale di Bolzano, con inizio alle ore 20. Lingua dello spettacolo: inglese con sottotitoli in tedesco e italiano. 

Un’ora prima dell’inizio dello spettacolo si terrà un incontro introduttivo all’opera nel foyer del Teatro Comunale. 

La vendita dei biglietti singoli e degli abbonamenti è attiva presso il Teatro Comunale di Bolzano. 

Maggiori informazioni su 

www.haydn.it 

Tel. 0471 053800

info@ticket.bz.it

I PROSSIMI APPUNTAMENTI CON L’OPERA

Peter Pan – The Dark Side è una delle quattro produzioni del programma operistico della Fondazione Haydn di Bolzano e Trento. Si parte con Die Winterreise (Teatro Comunale di Bolzano, 19.03.23), interpretazione in chiave pop dell’omonimo ciclo di canzoni di Franz Schubert. Il programma prosegue con l’opera Hanjo del compositore Toshio Hosokawa (Teatro Sociale di Trento, 01 e 02.04.23) che torna in Trentino dopo il successo di The Raven. Tratta da Five Modern Nō Plays di Yukio Mishima, è una struggente e ipnotica opera da camera sul tema dell’attesa, esempio di narrazione giapponese realizzata da uno dei più importanti compositori di musica contemporanea.

Ultimo tassello della programmazione, dopo oltre 18 esecuzioni e numerosi riconoscimenti, approda a Rovereto lo spettacolo-concerto Curon/Graun del Collettivo teatrale OHT (Teatro Zandonai di Rovereto, 04.04.23). L’opera, che ha vinto la prima edizione del concorso di teatro musicale Fringe ed è prodotta dalla Fondazione Haydn, mette in scena in forma di installazione musicale il destino del paese di Curon, allagato nel 1950 dopo la costruzione del lago artificiale di Resia. 

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