Giorgio Lona: un collezionista a Don Bosco

Attualità | 9/2/2023

Giorgio Lona abita nel quartiere Don Bosco ed ha una grande passione che ruota attorno ai francobolli. è interessato infatti anche alle lettere e ai timbri,  ma soprattutto alla “storia postale”. Scopriamo insieme a lui di cosa si tratta.

Come è iniziata la tua collezione?

Ho iniziato con i francobolli, e poi da lì si sono aperti altri mondi. Mi sono dato prima alle lettere, per quanto riguarda l’involucro con il francobollo, poi il timbro e la destinazione della lettera. Dai francobolli sono passato poi alla storia postale, ovvero lo studio il sistema politico e amministrativo di un luogo dell’Alto Adige, secondo le emissioni postali.

Com’è nata la scelta di collezionare francobolli?

Una volta, tanti anni fa, quando ho iniziato io, moltissime persone li collezionavano. Era una collezione che andava di moda. Poi era un oggetto piccolo che si prestava ad essere collezionato. A quel tempo si trovavano ancora molte lettere e cartoline che viaggiavano. I francobolli poi giravano in casa, e quindi notavo le differenze, i diversi colori. Adesso non si notano più certe cose, anche perché si usano le mail. La poca posta che si trova oggi ormai ha anonime etichette adesive. 

Questa passione poi si è evoluta…

Si inizia con il francobollo, poi si nota che sulla busta c’è un timbro, una destinazione, una lettera particolare, e quindi si possono inventare un sacco di collezioni. Io poi mi sono specializzato negli annulli postali che ci sono sulle buste e sulle cartoline dell’Alto Adige, che risalgono al periodo tra il 1919 a il 1945. Questo perché farlo dal periodo prefilatelico, cioè 1780 circa dove ancora i francobolli non esistevano, e andare avanti fino già al periodo dove me ne occupo io, inizia a diventare impegnativo. Sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista dello studio.

Dove recuperi il necessario?

Gli oggetti li recupero tramite internet, oppure alle fiere. Ci sono tantissimi commercianti che offrono le loro merc e una volta, quando il mercato tirava e c’erano più collezionisti con i quali scambiare, andavo anche all’estero: Austria, Germania. Era divertente, perché magari la domenica si partiva in quattro, si faceva la gita, si andava al convegno e si trovava molto.

Di queste informazioni che ricavi, cosa ne fai?

Le si condivide con i soci di un’associazione filatelica alla quale sono iscritto, ma anche con gli amici del circolo, o amici che non necessariamente ne fanno parte. Ho stretto amicizie in tutta Italia, quindi condivido le informazioni, e ce le scambiamo a vicenda. 

Qual è il momento del tuo collezionismo che preferisci particolarmente?

La cosa che più mi piace sono lo studio e la verifica dei materiali che raccolgo. Perché mi consente di prendermi un pacco di roba, mettermi lì e studiarmelo. Tanto è vero che ho comprato materiale doppio, triplo, quadruplo, e ho speso un sacco di soldi per niente, perché poi mi sono trovato quattro lettere con lo stesso timbro. Collezionare è comunque un’attività complessa, che richiede tempo, denaro, materiali e attenzioni. Nell’insieme tutti i materiali dipendono l’uno dall’altro, e io ne apprezzo ogni particolare.

Autrice: Ilaria Talamoni COOLtour

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