“Orari troppo limitati per noi universitari”

Attualità | 26/1/2023

Non è la prima volta che gli studenti si lamentano. Le aperture delle biblioteche a Bolzano non vengono incontro alle esigenze dei numerosi studenti che, anche durante le vacanze invernali e il periodo estivo, necessitano di orari d’apertura adeguati per poter preparare le lore sessioni d’esame in un ambiente che promuove la concentrazione.

Per gli studenti universitari bolzanini, quello tra la fine di dicembre e gli inizi di gennaio è stato un periodo tutt’altro che semplice, caratterizzato principalmente dalla chiusura temporanea della Biblioteca dell’Università di Bolzano. In vista della sessione d’esami invernale, infatti, sono molti gli studenti che necessitavano di un luogo dove studiare. Alcuni hanno trovato posto alla Biblioteca Tessmann, altri sono rimasti fuori. In questa circostanza, causata dalla chiusura di Unibz, alcuni studenti hanno visto nelle biblioteche comunali uno spazio dove potersi recare a studiare. Ma anche in questo caso sono sorte alcune problematiche legate in particolare agli orari d’apertura. Insomma, la Città di Bolzano sembra non voler neppure tentare di scalare la classifica nazionale per la qualità di vita dei giovani, che la vede solo al 61° posto.

Tra le biblioteche frequentate dagli studenti c’è la Firmian, dove troviamo Nicole Tomas, studentessa di medicina a Salisburgo, e Sofia Moratti, di scienze politiche internazionali all’Aja. “Vista la chiusura di Unibz e i pochi posti liberi alla Tessmann, abbiamo optato per questa biblioteca, un posto comodo. L’unica grande pecca è legata agli orari d’apertura, che forse sarebbe meglio prolungare visto che il pomeriggio vanno solo dalle 15 alle 18”, dicono le due studentesse bolzanine. E sulla chiusura di Unibz, Sofia Moratti ha concluso: “È l’ennesima dimostrazione che Bolzano non è proprio alla portata di giovani e studenti”.

“Bibioteche di quartiere, non di studio”

Che nella biblioteca Firmian l’affluenza durante il periodo natalizio sia stata alta, ce lo conferma la bibliotecaria Claudia Scarmagnan: “Abbiamo avuto dai 90 ai 120 accessi giornalieri. Per quanto riguarda il II° piano – quello arredato con tavoli e sedie – ci sono sempre state circa una ventina di persone, tra studenti e lettori dei giornali”. Quella del quartiere Firmian, però, come tiene a precisare Scamagnan: “Non è una biblioteca di studio, ma di quartiere. Qui convivono più presenze: dagli anziani alle famiglie”.

Sulla stessa linea anche Ermanno Filippi, Dirigente dell’Ufficio Biblioteche del Comune, che evidenzia l’apertura più larga della Civica (da lunedì a sabato, dalle 8 alle 19.45).

Una scelta politica

La questione se prolungare o meno l’apertura delle altre biblioteche comunali – consentendo così in futuro agli studenti di accedervi per studiare, anche nel caso Unibz dovesse chiudere nuovamente le porte della propria biblioteca – sembra essere più di natura politica che tecnica/burocratica. Dunque, abbiamo parlato con l’Assessora comunale Chiara Rabini; queste le sue parole. “Le biblioteche comunali hanno uno stretto rapporto con il quartiere e, al di là dello studio, devono essere un luogo di incontro; su questo si sta sicuramente ragionando. Al momento, però, non risulta essere stata fatta alcuna richiesta da parte del quartiere di prolungare l’orario. Non escludo però che, sentita l’Università, si potranno fare future collaborazioni nel momento in cui la biblioteca di Unibz dovesse chiudere per un periodo specifico”.

Insomma, agli studenti universitari bolzanini conviene preparare gli esami nelle proprie camerette; o almeno questo è quello che sembra aver consigliato la Città di Bolzano a cavallo tra il vecchio e nuovo anno.

Autore: Andrea Dalla Serra

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