Quella di Emil Guariento, giovane ventiquattrenne e abitante del quartiere Gries-San Quirino a Bolzano, è una passione nata in piena adolescenza quando – raggiunti i 16 anni, l’età minima per poter acquisire il brevetto di volo – ha potuto iniziare a volare in parapendio.
Si tratta di una passione non comune che lo ha portato a lavorare in estate con i turisti portandoli in tandem, e a collaborare con “Flugschule Südtirol”, la scuola di parapendio situata vicino a Brunico. Recentemente, però, grazie anche alle condizioni meteorologiche favorevoli, è riuscito a compiere un volo nei cieli del Brasile della durata di 9 ore e 15 minuti, percorrendo 390 Km. Un’esperienza, per lui, senza precedenti.
“Grazie all’autorizzazione data dai miei genitori, ho cominciato a volare in parapendio molto presto. Ora pratico tre diverse discipline: il volo acrobatico, quello di lunghe distanze e “hike and fly” che consiste nel salire in montagna camminando e decollando con il parapendio”, racconta Emil Guariento, da poco tornato dal viaggio in Brasile, fatto dal 5 ottobre al 9 novembre.
“In questa stagione, in Brasile è come se fosse primavera, ci sono 28 gradi e, nella regione del Nord-Est, le condizioni meteorologiche consentono di effettuare lunghi voli. Personalmente è stata la prima volta che volavo in pianura, non essendoci montagne ho raggiunto la velocità media di circa 50Km/h e ho volato con il vento sulla schiena, quindi sempre in avanti. Ho raggiunto picchi di 3 mila metri di altitudine, ma mi sono ritrovato anche 20 metri dal suolo. In quelle condizioni non si può decidere esattamente dove andare, ma solo correggere la direzione per atterrare nelle zone più comode”, continua. L’attività in volo, infatti, consiste nel capire dove si trova una corrente ascensionale per poter salire in quota, per questo motivo sono utili anche i movimenti degli uccelli, ma non solo: “Vedevo nei cieli dei rifiuti, arrivati a causa degli incendi dell’immondizia che producevano aria calda, quindi i sacchetti di plastica dispersi in cielo sono diventati per me degli indicatori dei movimenti delle correnti; il periodo è stato molto secco, ho visto paesaggi dai colori marroni”, spiega Guariento.
Il Brasile è la meta privilegiata per gli appassionati di lunghe distanze in parapendio provenienti da tutto il mondo e Guariento è riuscito ad effettuare ben 4 voli da centinaia di chilometri l’uno; voli da 8 o 9 ore dove, però, tutto viene determinato nelle prime ore. “Mi sono sempre svegliato verso le ore 4.30 del mattino, il sole sorge e tramonta presto. In prima mattina l’aria è fredda e questo impedisce di poter seguire le correnti e non è facile rimanere in volo. Se si atterra dopo poche ore, d’altra parte, è troppo tardi per ripartire, e quindi si è buttata una giornata. Il vero obiettivo è rimanere sempre in aria, aumentare la velocità media e atterrare in un campo la sera, prima che arrivi il buio, per farsi venire a prendere in macchina inviando la propria posizione tramite GPS. Un ricordo che mi sono portato a casa è stata la disponibilità della popolazione dei paesini isolati; quando atterravo mi vedevano come fossi un marziano, ma mi hanno sempre ospitato e aiutato, senza accettare alcun tipo di offerta e non si è mai formata una situazione in cui avere timore”, conclude Guariento.
Autore: Andrea Dalla Serra