“Shanghai, Storia di un quartiere” è il nuovo progetto che racconta, con una canzone, lo spaccato storico di un quartiere di Bolzano, di un modo di vita e di socializzazione raso al suolo, ma non dimenticato. La “band sciangaiola” è stata sostenuta in questo progetto dall’Associazione La strada-der Weg e dall’ufficio Cultura del Comune di Bolzano. Lo racconta Beppe Grandinetti, l’ideatore dell’iniziativa.
Come è nata l’idea?
La maggioranza dei cantautori ha scritto qualcosa sulla propria provenienza, sul proprio luogo, o la propria via, raccontandone la storia e la vita. Noi siamo la terza generazione che ha vissuto lì, dopo i nostri nonni e i nostri genitori. Certo, ci sono già libri e immagini che raccontano la storia di Shanghai, ma il nostro è un ulteriore… passaggio.
In cosa consiste il progetto?
Principalmente in un brano – che canto insieme a due amici, Macao Timpone e Memo Emeri – che racconta la storia del quartiere. La canzone sarà supportata da filmati di quel periodo, che abbiamo raccolto privatamente grazie al contributo di altri abitanti del rione; poi ci sarà anche una poesia, in rima, che racconta invece in modo abbastanza, non dico scherzoso, ma soft, tutta la vita di allora. Abbiamo acquisito, sempre privatamente, delle fotografie, che accompagneranno la poesia. Il tutto, grazie anche al supporto di Luca Sommacampagna, sarà raccolto in un dvd, disponibile gratuitamente in 500 copie.
Il progetto a chi è rivolto?
Lo abbiamo ideato noi abitanti di Shanghai, però raccogliamo tutti, perché raccontiamo la storia di tante persone che come noi hanno la passione per la musica e anche i fatti della vita, di quello che era, di come si è sviluppato il rione, di come poi c’è stata la crescita e di quando c’è stata – in tantissimi – la delusione dell’abbattimento, negli anni ’80 di quello che era questo rione, che va comunque ricordato. Vorremmo consegnarlo ai giovani bolzanini che conoscono Shanghai per sentito dire e a tutti quelli che sono curiosi.
In che modo?
Un grande appoggio, in questo senso, è offerto da COOLtour. C’è stato un appuntamento, MUSIcittà, con la cantautrice Erica Mou, in cui abbiamo parlato proprio di canzoni che raccontano la città dove si è vissuti. Da poco poi è stata inaugurata la mostra fotografica “C’era una volta Sciangai: ricordiamo insieme”, sempre sulle vetrine di COOLtour. Seguiranno altri appuntamenti, forse anche, con l’arrivo della bella stagione, un concerto al Parco delle Semirurali. È un aiuto reciproco, una bel modo di creare socializzazione giovanile e intergenerazionale.
Com’era il quartiere, una volta?
Era un grande rione popolare, creato per i lavoratori della zona industriale: nelle famose casette abitavano quattro famiglie, per lo più molto numerose, e c’erano gli orti. Convivevano persone provenienti da diverse regioni d’Italia, era una grande mescolanza di dialetti, usanze, modi di fare; col tempo sono apparsi anche i tirolesi di madrelingua tedesca.
Autrice: Ana Andros COOLtour