Venerdì 24 settembre le strade di tutto il mondo si sono colorate di verde a favore di un futuro più sostenibile, sotto la guida dell’attivista svedese Greta Thunberg. Nel capoluogo altoatesino i ragazzi di Fridays For Future si sono riuniti in piazza Tribunale, lo racconta Zeno Oberkofler, giovane attivista del movimento.
Perché siete tornati in piazza venerdì 24 settembre?
Principalmente perché tra un mese si terrà la Cop26. Globalmente si è scelta questa data perché quello sarà uno dei momenti più rilevanti, durante il quale la comunità internazionale si ritroverà per prendere le decisioni più autorevoli sul tema dei cambiamenti climatici e per definire cosa fare per il contrasto alla crisi climatica. Le piazze erano colme di ragazzi in tutto il mondo, abbiamo visto Berlino che ha raccolto migliaia di persone; è stata una grande azione a livello internazionale. è stato significativo essere attivi anche a Bolzano.
Dopo una pausa dalle piazze durante la pandemia, quanta partecipazione c’è stata?
Durante la pandemia abbiamo sempre cercato di organizzare azioni, che ovviamente non avevano lo stesso impatto, ma sono state importanti per rimanere attivi e restare in contatto. Siamo tutti molto soddisfatti perché è stato un ottimo risultato. C’erano molti giovani e studenti, una classe delle medie che è venuta a fare una “gita di educazione alla partecipazione”, e poi addirittura due bambine di Egna, delle scuole elementari, che hanno parlato davanti a tutti. È intervenuta anche Annemarie Gluderer, una contadina della Val Venosta, promotrice dell’iniziativa Salvare le Api e i Coltivatori, che nel suo discorso ha espresso la voglia di aiutare i giovani in questa battaglia. È stato bello vedere questa riappacificazione, questo patto intergenerazionale vissuto in piazza.
C’è grande attenzione mediatica sul tema. Si sta muovendo qualcosa a livello politico?
Il fatto che ci sia attenzione mediatica è importante perché i partiti non possono più fare finta di niente, sono costretti a porsi il problema. Sta cambiando quindi anche il dibattito politico e si inizia veramente a ragionare su cosa bisogna fare, il problema è che – e secondo me è molto pericoloso, ed è una situazione che mette anche noi come movimento di fronte a una sfida difficile – c’è la tendenza di vendere le misure come sostenibili anche se non lo sono. Magari la gente pensa che stiamo facendo qualcosa per l’ambiente ma poi fra dieci anni, se dovesse risultare che sono misure non sostenibili, la fiducia nelle istituzioni crollerebbe e la situazione sarebbe ancora più difficile. In Alto Adige è stato presentato il Piano Energia & Clima che però – e questo lo dicono gli scienziati che l’hanno analizzato e mandato i loro commenti alla giunta provinciale – non è conforme né con gli obiettivi di Parigi, né con gli obiettivi del Green New Deal. Sarà da migliorare in molti punti e si spera di poterlo fare in un processo partecipativo.
Quali sono i prossimi progetti?
Cercheremo di fare un Open Meeting per le persone che sono motivate e vogliono attivarsi di più, magari entrando nel movimento. Nel frattempo, a Milano c’è la PreCop, che seguiremo, e poi vedremo cosa fare per la Cop26. Sicuramente ci occuperemo anche del Piano Energia&Clima, che è una nostra priorità, perché penso che se possiamo incidere su qualcosa è proprio su questo, visto che è ancora da modellare. Invitiamo poi tutta la comunità a contattarci per aiutarci nella rilevazione dei temi e nella selezione delle azioni da poter portare avanti insieme in un periodo così complesso e altrettanto delicato.
Autrice: Ana Andros COOLtour