Qui Intervista a Verena Mengin che è coach, mediatrice e consulente strategica (sistemica). Ama le sfide e si appassiona nel cercare soluzioni, sentendosi nel suo elemento quando può accompagnare persone e organizzazioni nel loro percorso di crescita.
La cosa di me che mi piace di più.
Il fatto che affronto le situazioni che mi si presentano.
Il mio principale difetto.
A volte sono un po’ pignola.
Il capriccio che non mi sono mai tolta.
Un viaggio in Cina… ma non è un capriccio.
Il mio momento più felice.
La nascita dei miei figli.
La mia occupazione preferita.
Realizzare idee e sogni, insieme a chi pensa e sogna con me.
Il luogo dove vorrei vivere.
Su un’isoletta, almeno per un po’.
Il mio piatto preferito.
Tortelli alla zucca.
Non sopporto…
I calunniatori e i vigliacchi.
Per un giorno vorresti essere…
Un’astronauta, per vedere quanto è piccolo il mondo.
Nel mio frigorifero non manca…
Un barattolo di rafano.
Se fossi un animale sarei…
Un topolino.
Sono stata orgogliosa di me stessa…
Quando finalmente le lasagne mi sono venute bene.
Dove mi vedo fra dieci anni.
Con le persone giuste a fare le cose giuste.
L’ultima volta che ho perso la calma.
Quando ho perso gli occhiali poco prima di prendere un aereo per Francoforte (poi li ho ritrovati).
Tre aggettivi per definirmi.
Curiosa, schiva, tenace.
La prima cosa che faccio al mattino.
Un buon caffè, anzi due.
Il superpotere che vorrei avere.
Il teletrasporto.
Il mio sogno ricorrente.
Essere con mio padre sulla cima della Marmolada.
La mia occupazione preferita.
Aiutare qualcuno a mettere a frutto i suoi talenti.
Amo il mio lavoro perché…
È una sfida continua che mi fa crescere, incontrare, uscire dalla routine.
L’errore che non rifarei.
Non essere stata in Francia il tempo necessario per imparare il francese.
Il mio motto.
Un passo alla volta.
La mia maggiore paura.
Deludere chi ha riposto in me la sua fiducia.
Il mio primo ricordo.
Le risate nel calore della mia famiglia.
Autore: Marco Valente