Qui Intervista a Silvia Gretter, nata a Merano 51 anni fa. Si rimbocca le maniche fin da piccola convinta dell’importanza di spendersi per il prossimo. Lavora nel settore sociale, prima nell’accoglienza dei rifugiati e ora nell’ambito della disabilità, mondo che le ha aperto nuove prospettive ricche di emozioni. Crede nei valori dello scoutismo, nell’amicizia e nella possibilità di costruire un mondo migliore attraverso piccoli passi costanti.
La cosa di me che mi piace di più.
La mia positività.
Il mio principale difetto.
Parlo un sacco!
Il mio momento più felice.
Quando sono nati i miei figli.
Da bambina sognavo di diventare…
Una maestra.
Il capriccio che non mi sono mai tolta.
Un viaggio in Australia.
La mia occupazione preferita.
Leggere.
Il luogo dove vorrei vivere.
In una casa in montagna, in mezzo alla natura, immersa nel silenzio.
Il mio piatto preferito.
Milchreis.
Non sopporto…
La prepotenza.
Nel mio frigorifero non manca mai…
Una verdura.
Se fossi un animale sarei…
Un colibrì.
Tre aggettivi per definirmi.
Tollerante, affidabile, impegnata.
La prima cosa che faccio al mattino.
Mi preparo il caffè quando ancora tutti dormono in casa.
Il superpotere che vorrei avere.
Eliminare la sofferenza dei bambini.
La disgrazia più grande.
Perdere la speranza.
La mia occupazione preferita.
Raccontare le favole.
Il mio ultimo acquisto.
Una borsa.
Amo il mio lavoro perché…
Mi emoziona profondamente.
L’errore che non rifarei.
Andare sulle montagne russe… pensavo di morire!
Il mio motto.
Accetto la sfida!
L’oggetto a cui sono più legata.
Il Gesù Bambino del nostro presepe.
Il mio colore preferito.
Giallo.
Il mio primo ricordo.
Io in braccio a mia sorella e con accanto mio fratello.
Autore: Marco Valente