Eleonora Mazzaferro, artista eclettica, ceramista, presepista, poeta e molto altro, è definita “L’artista che dipinge su rete”. Ha partecipato a diverse mostre di pittura e fa parte di molte associazioni. Scrive poesie e racconti, diversi pubblicati negli annuali dell’Associazione “Il carro delle Muse” (Premio Letterario Internazionale) ed alcuni dell’Associazione “Rosso Veneziano”.
La cosa che mi piace di me.
La mia creatività perché quando creo riesco ad isolarmi. Posso dimenticarmi di tutto, lasciare da parte i problemi e le preoccupazioni.
Il mio principale difetto.
L’impulsività.
Il mio momento più felice.
Quando è nata mia figlia.
Chi ammiro.
Ammiro le persone che sanno rimanere se stesse nonostante la società odierna.
Un libro sull’isola deserta.
Se è un buon libro, è sufficiente.
La mia occupazione preferita.
L’arte in tutte le sue sfumature.
Il paese dove vorrei vivere.
Non esiste un paese che rispecchi i miei canoni di paese civile.
Non sopporto…
L’ipocrisia, l’arroganza, la falsità, la delinquenza, i cosiddetti furbi e la maschera che la gente porta.
Per un giorno vorrei essere…
Invisibile, sai quante risate?
La mia paura maggiore.
Inizia farmi paura il futuro per tutti i giovani che non riescono ad avere una vita equilibrata, troppe le incertezze. E mi fa paura la situazione politica attuale, il mondo è impazzito.
Mi sono sentita orgogliosa…
Ogni volta che mi sono trovata in difficoltà e sono riuscita a superarla senza l’aiuto di nessuno.
Il mio motto.
Chi fa da se fa per tre.
Il giocattolo che ho amato di più.
Nessuno, erano talmente pochi che nemmeno li ricordo.
I miei pittori preferiti.
Dalì, Kandinsky.
Il dono di natura che vorrei avere.
Saper disegnare a mano libera come quelli che io reputo “veri artisti”, che anche chiudendo gli occhi mettono insieme dei capolavori.
Dico bugie solo…
Se strettamente necessario, magari per non ferire una persona. Purtroppo sono anche troppo sincera e, questo, alla gente non piace.
Dove mi vedo fra dieci anni.
Spero di riuscire ancora a vedermi.
L’ultima volta che ho perso la calma.
Quando una persona che si credeva superiore voleva farmi passare per stupida. Ma ha sbagliato indirizzo.
Da bambina sognavo…
Non sognavo, ero troppo occupata a reggere la realtà.
Autore: Daniele Bebber