E’ nato a Bolzano dove ad un certo punto è tornato, dopo aver trascorso infanzia e adolescenza tra Mestre, Milano, Argentina e Sardegna. Da sempre è attivo nel settore della tutela dell’ambiente e ultimamente si occupa di sostenibilità, cercando di intrecciare spunti da discipline diverse come la sociologia, l’economia, la psicologia, per cercare di capire dove i termini della sostenibilità si siano incagliati.
Il mio principale difetto.
L’insicurezza.
Il mio momento più felice.
L’attesa del Natale quando ero bambino; è un livello di felicità che poi raramente si tocca nella vita.
Da bambino sognavo di diventare…
Un maestro di scuola elementare..
Il capriccio che non mi sono mai tolto.
Tornare in Argentina dove ho trascorso la mia infanzia.
La mia occupazione preferita.
Leggere libri.
Il mio piatto preferito.
Banana, cruda chiaramente.
Non sopporto…
Non riuscire ad avere ragione.
Per un giorno vorrei essere…
Il mio supereroe di quando ero bambino: Paperinik.
Il mio sogno ricorrente.
Non ne ho ma spesso nei miei sogni mi accompagnano cani.
La cosa che apprezzo di più nel luogo in cui vivo.
La facilità con cui si passa dalla città alla natura, e la cura del territorio.
Amo il mio lavoro perché…
No, il mio lavoro non lo amo, lo apprezzo e mi dà soddisfazione ma l’amore è un sentimento che volgo altrove.
L’errore che non rifarei.
Sugli errori che ho fatto ho imparato che “con gli occhi di ieri oggi farei lo stesso”.
La persona che ammiro di più.
Dino Sommadossi direttore del festival Drodesera, della biblioteca di Dro e mio capo durante il servizio civile a Dro.
L’ultima volta che ho pianto.
Piango spesso, quando mi emoziono, davanti a un film o sentendo una poesia, del resto pianse Serse per la sconfitta della sua armata, e Alessandro pianse sulle spoglie dell’amico ucciso. .
Il mio motto.
Più che un motto è un ammonimento: “facevano tutto per il domani, ma il domani non arrivava mai”.
La mia maggiore paura.
Essere abbandonato da tutti..
Se fossi un animale sarei….
Probabilmente uno dei cani da strada che compaiono nei miei sogni
Il mio primo ricordo.
In braccio a mio papà davanti alla vasca che era (ed è ancora li) all’ingresso dell’Alumetal (oggi NOI Techpark).