Un traguardo storico e bellissimo. Non facile da raggiungere e tantomeno da riassumere, quello del Campo Tenda Don Bosco di Laives, vera e propria istituzione del territorio laivesotto e provinciale. Il compleanno è stato festeggiato sabato 19 giugno nel piazzale del Centro don Bosco, alla presenza del sindaco di Laives Christian Bianchi e diverse istituzioni delle giunte comunali di Laives, Bronozolo e Vadena a sottolineare l’importanza che il campo tenda ha avuto e ha tutt’ora per la città e i suoi abitanti. Filo conduttore iniziale dell’evento è stato il ricordo, sempre vivo e limpido, di due figure fondamentali di Laives: don Luigi Simoni e Gino Coseri, che nel 1950 lanciarono il Campo Tenda con il primo cammino fino a Pietralba per far trascorrere ai ragazzi giornate tra giochi e attività.
“Il Campo Tenda – sottolinea il presidente del Centro don Bosco Luigi Giovannini – è l’iniziativa estiva per bambini e ragazzi con la più lunga tradizione nel territorio comunale e probabilmente una delle iniziative estive con la più lunga tradizione in tutto il territorio provinciale. La prima edizione si svolse a Pietralba, quando i ragazzi ancora raggiungevano il campo a piedi da Laives”. La celebrazione si è svolta in realtà con un anno di ritardo. Sarebbe stato il 2020 l’anno del 70esimo anniversario, ma purtroppo per via della pandemia da Covid il Centro non è riuscito a svolgere ciò che era già stato organizzato. “Anche se tuttora è difficile organizzare grandi eventi, volevamo comunque dare un segno e vivere insieme un piccolo momento celebrativo”, conclude Giovannini.
È stata una cerimonia volutamente ridotta per ragioni di sicurezza contro il Covid, ma fra gli invitati c’erano anche Mario Zanotti e Gervasio Giusti, due fra i più anziani campeggiatori, allora bambini e oggi nonni.
Il salto a due piedi nel mondo dei ricordi è proseguito poi con le canzoni che da sempre sono colonna sonora del Campo tenda, e che sono state cantate da alcuni coristi del Monti Pallidi (tra i quali lo stesso Zanotti), e con la mostra fotografica che ha permesso un’immersione profonda nei ricordi di tutte le generazioni.
Qualche giorno fa i primi ragazzi si sono rimessi lo zaino in spalla e sono partiti per il primo turno, salendo – adesso in pullman – fino alla struttura di passo San Lugano per vivere le stesse emozioni che vissero quei primi giovani che 70 anni fa inaugurarono un’istituzione che ha accolto migliaia di ragazzi nel tempo. E allora ancora tanti auguri.
Autore: Alexander Ginestous