“Ecco la Laives che vorrei”

Attualità | 17/6/2021

“La Laives che vorrei” è il nome del progetto vincitore del bando Generazioni 2021 sul territorio della Bassa Atesina. Promosso e ideato dall’associazione culturale “Lasecondaluna”, vedrà protagonisti i giovanissimi abitanti della città, che diventeranno progettisti del futuro della loro Laives. 

Tra i vincitori del bando Generazioni 2021 a tema “Aspirazioni & Ispirazioni” non poteva mancare il progetto “La Laives che vorrei”. Al centro del laboratorio proposto dall’associazione culturale laivesotta ci saranno i ragazzi di età compresa tra i 12 e i 14 anni dell’istituto F. Filzi, che potranno ideare ed elaborare la loro città ideale. Il progetto, articolato in cinque incontri, partirà a settembre e sarà seguito dall’architetto Marco Cestarolli e dalla designer Sara Filippi, che guideranno i giovanissimi nell’ideazione e nella progettazione di una città, quella di Laives, rispondente alle loro necessità, così come la immaginano per il futuro in sostanza. L’occasione si presenta unica nel suo genere e ha come obiettivo quello di rimettere i giovani al centro del luogo che abitano, alimentando le loro riflessioni in merito alla struttura urbana, ma anche ai concetti di “abitare” e “comunità” e all’identità della città stessa, che da tempo sta cercando la sua autonomia rispetto al vicino capoluogo altoatesino. Per diventare cittadini attivi, i protagonisti avranno a disposizione diversi materiali e spunti da cui partire per analizzare le problematicità e esigenze legate al territorio e poter immaginare, quindi, una loro “città utopica”.

Il Presidente de Lasecondaluna Giorgio Cattelan e Amanda Filippi – Foto: Mauro Mancassola

Le loro proposte verranno poi adattate sulla città reale, con l’aiuto dei professionisti coinvolti. Risultati concreti del progetto saranno una mappa della città ideale, che raccoglierà le idee e i progetti che i ragazzi potranno esprimere utilizzando diversi linguaggi artistici, e che sarà poi calata sul tessuto urbano reale attraverso la realizzazione di un vero e proprio progetto urbanistico. Il momento finale di restituzione pubblica del laboratorio avverrà con la presentazione de “La Laives che vorrei” in sede comunale, con l’augurio che possa diventare realtà. “Il vero traguardo – commenta Stefania Rossi, ideatrice e responsabile del progetto – sarebbe proprio quello di vedere realizzato in modo concreto il frutto del lavoro dei ragazzi, veri e propri progettisti urbani seguiti da esperti nel settore. Sarebbe bello vedere, ad esempio, qualche proposta dei giovani concretizzarsi nella piazza adiacente al Comune, nella quale si stanno già svolgendo dei lavori”. 

In foto principale: Da sinistra: la curatrice Stefania Rossi, il direttore artistico Nicol  Faccenda e la direttrice generale Amanda Filippi

Autrice: Ana Andros, COOLtour

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