BOLZANO ARCI Bolzano lancia una nuova campagna di comunicazione sui social, ”Il Posto”. Protagonisti sono i giovani “Costruttori di futuro” che mettono in campo competenze e riflessioni, alla ricerca della bellezza nel territorio regionale. Andrea Rizza Goldstein, nel team di ideazione e sviluppo dei progetti di politiche giovanili, cittadinanza globale e innovazione socioculturale, racconta il progetto.
Come è nato il progetto? Questa iniziativa fa parte di una più ampia progettualità, quella del bando provinciale a sostegno degli enti del terzo settore, a cui hanno preso parte il comitato provinciale Arci e i circoli che si occupano di attività di interesse generale sul territorio. In questo caso sono stati coinvolti i giovani che hanno già affrontato percorsi di formazione ed educazione alla cittadinanza come Promemoria Auschwitz, Campi della Legalità e Ultima Fermata Srebrenica. Lo scopo era quello di verificare se queste progettualità funzionano, perché al termine di questi percorsi l’obiettivo è quello di formare cittadini attivi e sensibili alle diverse tematiche in grado di vivere e muoversi nel presente. Attraverso una serie di attività, tra cui la formazione strutturata di operatori e volontari, diversi laboratori sulle competenze, sull’identità associativa e dei brainstorming strutturati, abbiamo voluto implementare le competenze e vedere se ci fossero le condizioni che questi giovani diventassero produttori di iniziative concrete di cittadinanza globale sul territorio. Una di queste è proprio “Il posto”.
In cosa consiste? Uno dei prodotti del progetto è la campagna di comunicazione sui social network. Il risultato finale è una serie di brevi videointerviste che vedono inquadrate quarantacinque persone di diversa provenienza, a cui viene posta un’unica domanda: “Il tuo posto del cuore?”.
Qual è l’idea sottostante? La campagna nasce a seguito di una lunga riflessione, condotta e matura con e dai ragazzi stessi, su cosa sono i luoghi e la loro estetica, anche perché la realtà in cui si trovano ad operare è quella del territorio regionale. L’iniziativa sui luoghi di valore è stata ragionata a vari livelli e uno di questi, individuato come potenzialmente problematico, è legato al pregiudizio che porta ad attribuire l’etichetta di “portatore di degrado” a chi non conosciamo e, molto spesso, alle persone di diversa provenienza. La sfida è lottare, tramite azioni culturali, per fermare questo pregiudizio, innanzitutto domandandosi chi ha diritto di dire cosa è bello in un territorio. Allargando questa domanda a tutti e prendendo in considerazione la composizione multiculturale della nostra regione e città, si arriva a scoprire che i sentimenti legati all’estetica dei luoghi e alla bellezza sono trasversali. La cosa sorprendente è proprio questa: vedere che spesso ci riconosciamo nei gusti altrui e troviamo il bello dove lo vedono gli altri. Inoltre, far esprimere il gusto del bello legato ad un luogo significa dare alle persone la dignità di sentircisi a casa.
Chi ha collaborato? Grandi protagonisti sono stati i giovani, che oltre ad aver elaborato l’idea, hanno dato corpo al progetto, coinvolgendo una quarantina di persone, a loro volta giovani, che hanno deciso di partecipare a questa iniziativa. Fondamentale è stata poi la partecipazione dei giovani del circolo Kinapix, nato l’anno scorso. I ragazzi che lo animano provengono principalmente dal Conservatorio di Bolzano e dalla scuola Zelig e hanno realizzato e curato l’aspetto tecnico delle videointerviste.
Quali sono gli obiettivi? Decostruire il pregiudizio e mostrare che il bello, compreso quello di un luogo, non ha provenienza o religione. Poi si crea una mappatura dei luoghi belli della nostra regione. Il risultato del progetto, che è disponibile sulle pagine social di Arci Bolzano, si può anche commentare; invitiamo tutti a dirci il loro posto del cuore.
Foto dell’intero servizio: Kinapix
Autrice: Ana Andros – COOLtour
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